Pochi giorni prima dell’assegnazione del premio, il 17 ottobre scorso, e come punto di partenza per il progetto in questo nuovo anno scolastico, l’équipe che lo guida – composta dai salesiani di Pamplona e le ONG “Medicina Abierta al Mundo” e “Ayuda Contenedores” – ha organizzato una giornata per consegnare la 50ª incubatrice alla ONG “Ambala”. È stato un atto simbolico, certamente, ma anche molto reale: si tratta di un’incubatrice che è già a destinazione per compiere la sua missione di salvare vite umane.

“Vogliamo che sia un momento per esprimere la nostra gratitudine e per continuare a crescere”, hanno detto in quell’occasione i salesiani di Pamplona.

Alla consegna della 50° incubatrice erano presenti diverse ONG e aziende collaboratrici, come “MTorres”, che ha donato alcuni degli elementi 3D utilizzati per costruire le culle; “Moshy” che ha donato le lenzuola; “Hoffman Group”, che dona utensili da taglio; “Falcon”, che produce schede elettroniche per le culle; “Asesoría Zabala”, che sostiene economicamente il progetto, e “CaixaBank”, responsabile dell'iniziativa “Dualiza e FP Empresa”, che ha sostenuto questa iniziativa durante lo scorso anno accademico.

“La consegna di quest’incubatrice è un atto di gratitudine verso tutte le persone, gli enti e le aziende che stanno rendendo questo progetto una realtà ed è anche il punto di partenza per il nuovo anno accademico 2022-2023, in cui questa équipe continuerà a lavorare con rinnovata energia” hanno spiegato i Figli di Don Bosco.

Attualmente sono 8 i centri salesiani che partecipano al progetto e altri ancora stanno per aggiungersi in un lavoro di collaborazione partito dal centro propulsore, i salesiani di Pamplona, con l’Istituto “TECH Don Bosco” dell’Ispettoria “San Giacomo Maggiore”. Studenti e insegnanti delle scuole delle comunità di Asturie, Castiglia e León, La Rioja, Madrid, Paesi Baschi e Navarra si sono impegnati a fondo nella proposta nata inizialmente dell’ONG “Medicina Abierta al mundo” e sono riusciti a coniugare innovazione didattica e volontariato sociale.

“Tutto quello che abbiamo fatto, nelle aule e laboratori e con gli enti e le aziende che collaborano, sarebbe inutile senza la dedizione incondizionata delle organizzazioni che ricevono le incubatrici e le utilizzano in loco. Sempre in situazioni difficili e complesse. Sono loro che, con il loro buon lavoro, trasformano quotidianamente l’uso delle incubatrici in dei miracoli, nemmeno tanto piccoli...”, hanno commentato i responsabili di quest’iniziativa.

Il progetto “Cunas que salvan vidas” ha mosso i primi passi nel 2020 nei Salesiani di Pamplona. È stato poi esteso alla partecipazione di altri centri di formazione professionale dell’Ispettoria di San Giacomo Maggiore nell’anno scolastico 2021-22. La consegna della 50ª culla ha segnato l’inizio del nuovo anno accademico, in cui sono state raggiunti ulteriori collaborazioni e sostegni. Durante questo anno scolastico si prevede di produrre tra le 50 e le 70 culle tra tutti i centri partecipanti.

Marian Serrano

Tweet