RMG – Breve riflessione sul “Salesiano Coadiutore”
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09 Settembre 2016

(ANS – Roma) – Durante la sessione estiva 2016 del Consiglio Generale è stata presentata una breve riflessione sul Coadiutore Salesiano, basata anche sulle attuali statistiche della Congregazione. Nella ricca discussione brilla un contributo breve e appassionato dell’unico Salesiano Coadiutore nel Consiglio Generale: Jean Paul Muller, Economo Generale.

Sono felice della ricca riflessione offerta sul “Salesiano Coadiutore” dal Dicastero della Formazione e sto riflettendo in particolare sul suo “carattere laico”, che suggerisce due argomenti che a mio modo di vedere devono essere ripensati.

Primo: sono felice che si prenda in considerazione la sana riflessione di Don Viganò. Da questo punto di partenza sarebbe adeguato spiegare meglio che cosa significhi oggi “Religioso Laico”, quando traduciamo il Vangelo nello stile di vita, e questa vocazione specifica dà una risposta a molti temi e valori secolari, alle sfide e ai bisogni del mondo oggi, e specialmente ai giovani. Io vedo che la nostra riflessione considera anche la relazione mutua, bidimensionale, fra il Salesiano Coadiutore e i Laici (Collaboratori nella Missione). Questa relazione è molto importante per il presente e per il futuro sviluppo della nostra missione e del nostro lavoro.

Secondo: circa la situazione delle vocazioni nella nostra Congregazione, a mio avviso dobbiamo additare di più la figura del Salesiano Coadiutore come un modello per la gioventù di oggi. Il Salesiano Coadiutore è come uno ‘YOUCAT Salesiano’ di oggi (conoscere, condividere, incontrare, esprimere). Ciò significa che egli è l’espressione reale del catechismo, messo in pratica in tutte le azioni giornaliere. Ne deriva che egli è l’attore vivente del Vangelo e dei valori etici e morali Salesiani (profezia di dimensione laica).

Quando pensiamo al Salesiano Coadiutore, mi viene in mente la metafora o la parabola dell’acqua: il Salesiano Coadiutore è come l’acqua, con la sua capacità di espandersi, di ridursi per infiltrarsi in ogni struttura e luogo. In questo modo il Salesiano Coadiutore può entrare in qualsiasi realtà o spazio giovanile. In questo modo il Coadiutore può anche far sorgere una spiritualità da questi spazi ‘difficili’ nei quali lavora, portandovi speranza e salvezza.

Sì, il Salesiano Coadiutore è una figura capace di offrire un contributo continuo al rinnovamento e al miglioramento della Congregazione e della Chiesa. Il Salesiano Coadiutore è anche un ponte fra la realtà religiosa e quella secolare, perché dal suo ruolo nasce la possibilità di abbracciare la diversità del nostro mondo oggi senza pregiudizi su nessuna questione corrente. L’essere un Salesiano Coadiutore dovrebbe muoverci in diversi modi a essere costruttori di comunità attraverso la fraternità, a essere un segno di cooperazione nella dinamica spirituale e anche nel lavoro quotidiano.

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