Aperta, come sempre, dalla recita comunitaria delle Lodi, la giornata ha previsto nella prima sessione il saluto di don Mario Villalba, Ispettore del Paraguay, che ha svolto il ruolo di moderatore della giornata. Nel suo discorso questi ha ringraziato l’Ispettoria anfitrione dell’Argentina Sud per la sua ospitalità e per il dono ai partecipanti di due libri su Sant’Artemide Zatti, pubblicati dalla “Ediciones Don Bosco Argentina” (EDBA): Artémides Zatti. A Dios hay que darle lo mejor, di don Néstor Zubeldía, e Creí. Prometí. Sané, di don Eduardo Meana Laporte.

Don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, ha poi offerto il pensiero del “buongiorno”. Il suo intervento si è concentrato sull’identità consacrata e sulla presenza nei cortili virtuali; ha inoltre parlato di sognare come arte del comunicare, mettendo tutto questo in relazione con il sogno dei 9 anni di Don Bosco e con la visione che egli ebbe al finire della sua vita nell’unica Messa che celebrò nella chiesa del Sacro Cuore a Roma.  Infine, riguardo alle nuove forme di comunicazione, don Mendes ha affermato: “Le sfide della comunicazione sono saper ascoltare, saper discernere e poter dialogare”.

È seguito il lavoro dei gruppi inerenti alle presentazioni del giorno precedente – sull’Animazione Missionaria, la Famiglia Salesiana, la Pastorale Giovanile Salesiana e l’Animazione Vocazionale. In seguito, il Rettor Maggiore ha avuto l’opportunità di parlare di alcune situazioni specifiche della Congregazione. A questo proposito, ha parlato ad esempio della presenza salesiana in Nicaragua, che, nonostante la complessa situazione che il Paese sta attraversando, resta salda al suo posto e porta avanti il proprio lavoro nelle sue case.

Il moderatore ha poi dato la parola ai segretari di ogni gruppo per presentare le loro risposte nell’assemblea plenaria.

La prima sessione pomeridiana è iniziata con un intervento di don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore, che ha sottolineato il tema della collaborazione interispettoriale con la Casa Generalizia. Ha inoltre ringraziato per il senso di collaborazione e di costruzione dell’istituzione, a fronte di tante forme di sinergia e di richieste che arrivano alla Sede Centrale attraverso il suo ufficio. Poi, ha ha insistito su tre aspetti:

– La costituzione della Sede Centrale, in chiave di sobrietà, che offre un servizio a tutta la Congregazione tramite la disponibilità di tanti salesiani che vi lavorano per un periodo di 3 o 6 anni. Ha ribadito, in tal senso, l’importanza della partecipazione di tutte le regioni, fattore che porta la ricchezza di ogni luogo e cultura nella comunità della Casa Generalizia.

– I grandi luoghi salesiani e gli altri servizi svolti dalla Casa Generalizia per la Santa Sede.

– Infine, ha evidenziato il servizio dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) a Roma, per i docenti, gli studenti e le proposte per tutte le Ispettorie della Regione e del mondo.

È stata poi la volta di don Romero che, in qualità di Consigliere Regionale, ha introdotto il successivo lavoro per Ispettorie, nel quale ogni Consiglio ispettoriale ha condiviso certezze, sogni e sfide del proprio servizio, alla luce dell’obiettivo della Visita d’Insieme: “Approfondire il tema della nostra identità di consacrati (vita fraterna, preghiera, missione) nei nuovi contesti della vita consacrata in America Latina e davanti alle sfide della missione condivisa con i laici”.

Al termine del pomeriggio, nella quarta e ultima sessione della giornata e della Visita d’Insieme, il Rettor Maggiore ha presentato le valutazioni e i suggerimenti del Consiglio Generale da condividere e discutere a livello regionale. È stata l’occasione in cui Don Á.F. Artime, tra le altre cose, ha osservato: “Come salesiani la nostra missione è per i giovani piò poveri”.

La giornata è terminata con la Messa di chiusura della Visita d’Insieme.

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