Papua Nuova Guinea – “Missione Possibile”: essere agenti del cambiamento

03 Aprile 2023

(ANS – Port Moresby) – I membri del Gruppo Missionario della Scuola Tecnica Don Bosco (DBTS, in inglese) si recano a turno a scuola già dalle sette del mattino, una o due volte alla settimana, per preparare tè caldo e biscotti ai loro compagni di scuola. Girano per il cortile dell’Associazione Genitori, Cittadini e Insegnanti e distribuiscono non solo la prima colazione, ma anche cortesia e gentilezza nelle tazze di circa 50 persone ogni mattina.

Rica Lavilla, giunta in Papua Nuova Guinea anni fa, per un progetto di volontariato triennale per laici sviluppato dai salesiani dell’Ispettoria delle Filippine Nord, racconta: “Essere giovani non è così facile, soprattutto nel mondo di oggi. I giovani devono affrontare una miriade di sfide, si trovano di fronte a tante domande… Ma, d’altra parte, i giovani sono il futuro delle nostre famiglie, delle comunità, del Paese e del mondo. Quindi, dobbiamo metterli in condizione di essere agenti del cambiamento non solo per il domani, ma soprattutto per l’oggi!”

Attualmente Rica è un’educatrice salesiana a tempo pieno presso la DBTS di Gabutu, a Port Moresby, al suo ottavo anno di insegnamento. Nel 2018 ha fatto la sua promessa come Salesiana Cooperatrice e nello stesso anno ha formato il primo Gruppo Missionario della DBTS, di cui è tuttora animatrice.

“Quando penso al messaggio della Strenna del Rettor Maggiore di quest’anno – Come lievito nella famiglia umana d’oggi – torno con la mente alle esperienze condivise con i ragazzi del Gruppo Missionario della DBTS. Ho vivida l’immagine di loro che s’iscrivono con entusiasmo, promettendo di partecipare agli incontri regolari e alle sessioni di formazione che avrebbero dato loro l’opportunità di partecipare ai programmi missionari e/o di immersione”.

Studenti di diverse classi ed età, con interessi e trascorsi differenti, si riuniscono con un solo scopo: servire. Servono in silenzio e nel loro piccolo, usando i loro doni e i loro talenti e, a volte, le loro scarse risorse. Continuano a servire finché non avviene una trasformazione interiore. E sì, quel cambiamento interiore si traduce anche nell’essere agenti del cambiamento per i loro coetanei, le loro famiglie e le loro comunità.

Un progetto che il gruppo ha intrapreso è il “Progetto Bollitore ambulante”, anche detto “Colazione gratuita per i mattinieri”, avviato dall’Associazione dei Salesiani Cooperatori di Gabutu nel 2018.

“Tè caldo e biscotti vengono offerti gratuitamente agli studenti che arrivano a scuola molto presto. La maggior parte di questi studenti vive lontano e deve percorrere lunghe distanze a piedi per prendere l’autobus e superare i vari ingorghi di traffico, per questo motivo lasciano le loro abitazioni già alle cinque del mattino, senza aver nemmeno fatto colazione”, racconta la donna.

I membri del Gruppo Missionario girano per il cortile dalle 7 alle 7:30, con il tè caldo nei loro bollitori argentati e dei pacchetti di biscotti. Compiono un gesto semplice, ma che è già un’opportunità per fare esperienza di servizio e per rendersi conto che ciò che stanno facendo promuove il valore della condivisione ed è trasformativo per sé e per gli altri.

Sulla scia di questo spirito lentamente, ma costantemente praticato e assimilato, il gruppo missionario ha realizzato a giugno 2022 il suo primo intervento nelle carceri, presso Bomana. Ragazzi e ragazze hanno coinvolto l’intera comunità scolastica chiedendo di donare saponi da bagno e da bucato, carta igienica, spazzolini e dentifricio. La scuola ha risposto positivamente e sono stati portati diversi cartoni di questi prodotti ai detenuti del penitenziario di Bomana.

Ecco una testimonianza di uno degli studenti che partecipò a quell’iniziativa. “Prima di entrare, il Direttore del carcere ci ha chiesto di metterci in fila e di contare ad alta voce dal primo all’ultimo.  Quando siamo entrati nel cancello, ho provato una sensazione terribile perché tutti ci stavano fissando. Ma mentre eravamo seduti, uno dei detenuti ci ha chiamato per andare a stringergli la mano, e quando mi ha detto ‘Grazie mille’ mi sono sentito davvero felice. Credo che abbiano percepito l’amore e la speranza che volevamo portare con la nostra visita. È un’esperienza che mi rimarrà impressa nel profondo del cuore... Dentro di me piangevo, non per la tristezza, ma per la gioia di sapere che avevamo portato un po’ di speranza nella loro vita”.

“Quando ai giovani vengono date opportunità di servire, di fare esperienze significative e di crescere nelle loro relazioni con Dio, con gli altri e con se stessi, possono essere davvero come lievito – agenti del cambiamento – nella famiglia umana d’oggi” conclude, infine, Rica.

InfoANS

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