Nigeria – Un “ritorno a casa” con tante emozioni e molte sfide

07 Aprile 2023

(ANS – Ibadan) – La Nigeria viene spesso definita come “il Gigante dell’Africa”, essendo il Paese più popoloso e la prima economia del continente; eppure, resta ancora un gigante dai piedi d’argilla, con forti disparità interne, povertà e corruzione diffuse. Il salesiano missionario don Riccardo Castellino è uno che la conosce dal profondo: è stato tra i pionieri della presenza salesiana nel Paese, arrivandovi nel 1982 e servendovi per oltre 30 anni. Dal 2017 al 2022, in obbedienza ai suoi superiori, ha lavorato nella missione salesiana di Tappita, in Liberia, e da settembre ha fatto ritorno in Nigeria, ad Ibadan. Ecco le sue impressioni sul “Gigante d’Africa” dopo cinque anni di distanza.

Non ho avuto problemi di alcun genere ad adattarmi alla “nuova” comunità di Ibadan, ma questi primi due mesi mi hanno permesso di vedere la realtà più grande della nazione che avevo lasciato cinque anni fa. L’ho trovata differente e purtroppo peggiore di come l’avevo lasciata. Alcuni problemi che erano ricorrenti sembra siano diventati cronici: la distribuzione della corrente elettrica, la rete stradale e dei trasporti, la scarsità della benzina, la svalutazione della moneta locale, l’aumento del caro-vita, l’insicurezza sociale (attentati e sequestri), la crescita “selvaggia” delle città con nuovi immensi quartieri senza luce, strade, fogne, divisione politica e religiosa che accentua il tribalismo. Una realtà dove la massa dei poveri è aumentata e la gente comune trova sempre più difficile tirare avanti.

Mi chiedo se questa analisi è pessimista, parziale o troppo affrettata, ma trovo conferma nella voce molto più autorevole della Conferenza Episcopale della Nigeria, che nell’Assemblea Generale dell’8-16 Settembre 2022 ha fatto la sua diagnosi:

“Continuiamo a denunciare la situazione di insicurezza nel nostro Paese, come pure le azioni di terroristi e ribelli, sequestratori e banditi. Rapine a mano armata e crimini informatici hanno continuato senza sosta. Assalti a passeggeri e fedeli nelle chiese sono diventati troppo frequenti. (…) A causa del malgoverno e della crisi economica con un continuo aumento del debito esterno, c’è povertà e fame nel nostro Paese, malgrado le immense risorse umane e naturali”.

Ho avuto occasione di visitare le 3 opere che hanno dato inizio alla presenza salesiana in Nigeria (Akure, Ondo e Onitsha). Le ho viste nascere e sono state parte della mia vita prima di lasciare il Paese per altri incarichi. È stato un ritorno al passato con momenti anche emotivamente molto forti. È stato bello vedere comunità gestite completamente da confratelli africani, tutte facce familiari, perché siamo cresciuti insieme nel corso di tutti questi anni. È stato sorprendente vedere adulti accostarsi con grandi sorrisi per salutare: “Don, non ti ricordi di me? Venivo all’Oratorio. Ero chierichetto. Questa è mia moglie e questi i miei figli”. Ragazzi e ragazze, giovani ora padri e madri di famiglia cresciuti nello spirito di Don Bosco e disseminatori del carisma salesiano.

Più toccante è stato incontrare gli anziani. Erano gli adulti della prima ora, le pietre di fondazione delle nostre presenze, quelli che ci hanno aiutato ad entrare nella realtà africana e con cui abbiamo messo le basi della realtà salesiana. Non sono mancate lacrime spuntare sugli occhi per la gioia di rivedersi e sentire parole di gratitudine, riconoscenza e apprezzamento per quanto la venuta dei salesiani ha significato per loro. In particolare, ad Akure è stato commovente la visita al Vescovo Francis F. Alonge, anziano e in pensione, lui che ci ha accolti nel 1982 e ci ha accompagnati come nessun altro avrebbe potuto fare. Altrettanto toccante è stata la visita alla tomba di don Gabriel Marcos Wade, il primo salesiano a mettere piede in Nigeria e il primo a lasciarla per il paradiso.

In questi due mesi la Comunità di Ibadan ha visto susseguirsi diversi eventi. Interessante è stata l’iniziativa del giorno precedente la festa di Don Bosco, di ripulire le strade del quartiere per sensibilizzare la gente a prendersi cura dell’ambiente e migliorare le loro condizioni igieniche.

Le elezioni sono state un appuntamento atteso, la campagna elettorale è stata lunga e accesa (…) Purtroppo ancora una volta la corruzione, il clientelismo, l’inefficienza hanno avuto la meglio (…) Qualcosa di nuovo però c’è stato, le reazioni post-elezioni sono state più mature. Il cammino della democrazia è lungo e tortuoso, procede a piccoli passi…

Questa è la nuova realtà in cui sono immerso. Sto molto bene, sono occupato e il tempo ha preso il suo ritmo inarrestabile. 

Per ulteriori informazioni, visitare il sito: www.missionidonbosco.org 

InfoANS

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