RMG – Prima, durante e dopo Don Bosco: la devozione a Maria Ausiliatrice
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17 Maggio 2023

(ANS – Roma) – Una delle eredità più importanti che Don Bosco ha lasciato alla Famiglia Salesiana è la devozione a Maria Ausiliatrice. Innumerevoli scuole, cappelle, piazze e quartieri in tutto il mondo portano il suo nome. Milioni di bambini, giovani e adulti si riuniscono intorno alla Vergine e sotto il riparo del suo manto. Sebbene la devozione a Maria Ausiliatrice esistesse già da prima, è stato Don Bosco a renderla popolare in tutto il mondo e a lasciarla come esempio, protezione e incoraggiamento.

La Vergine Maria fu sempre presente nella vita di Giovanni Bosco, soprattutto perché sua madre, Mamma Margherita, gli infuse il suo amore e la sua devozione attraverso le preghiere e la vita quotidiana. Nel sogno dei nove anni, così significativo per la sua vita, fu proprio la Vergine Maria a mostrare al piccolo Giovanni la sua vocazione al sacerdozio.

Nel 1862, Don Bosco ribadì la sua scelta mariana dicendo che “la Vergine vuole che la onoriamo con il titolo di Ausiliatrice: i tempi in cui viviamo sono così duri che abbiamo bisogno del suo aiuto per conservare e difendere la fede cristiana”.

L’anno successivo iniziò la costruzione della chiesa, oggi Basilica, di Maria Ausiliatrice, che la Madonna gli aveva chiesto in sogno di costruire a Torino. Sebbene all’epoca avesse solo pochi spiccioli per pagare il costruttore, i miracoli che l’Ausiliatrice concesse ai suoi devoti furono così tanti e così grandi che solo quattro anni dopo un’impresa così grande fu portata a termine. Don Bosco era solito dire: “Ogni mattone di questa chiesa corrisponde a un miracolo della Beata Vergine”. E in questo senso, una convinzione che attraversò tutto il suo lavoro e che ripeteva ogni volta che poteva era che “Ha fatto tutto Lei” o “Non sono stato io, è stata la Vergine Ausiliatrice a salvarvi”. Per questo chiedeva ai ragazzi e ai salesiani di ripetere più volte al giorno una piccola preghiera – “Maria Ausiliatrice, prega per noi” - e di diffondere la sua devozione: “Così vedrete cosa sono i miracoli”.

Questa devozione non è solo dei tempi di Don Bosco: colpisce la sua attualità, soprattutto considerando i tempi difficili che i giovani devono attraversare. Oggi più che mai è necessario un aiuto speciale, un accompagnamento particolare per poter vivere autenticamente il messaggio di Gesù. Soprattutto quando si è spesso bombardati da stili di vita che non coincidono con i criteri e gli atteggiamenti del Vangelo.

Di fronte alle sfide del tempo presente, Maria si presenta come esempio di una vita basata sull’amore e sulla disponibilità. È un esempio di ascolto della Parola di Dio, che rende fruttuoso il compito dell’educazione e dell’evangelizzazione.

Maria Ausiliatrice è invocata anche come rifugio. Sotto il suo manto si trovano protezione, riposo e pace, un luogo dove potersi ristorare dalle lotte e fatiche quotidiane, per riprendersi dai propri fallimenti e dallo scoraggiamento.

Allo stesso tempo, Lei è uno stimolo che sfida a non arrendersi, a perseverare nel cammino della dedizione gioiosa e generosa, a vivere la santità della vita quotidiana, a continuare a coltivare l’arte di ascoltare e accompagnare i giovani.

Oggi tutta la Famiglia Salesiana, fedele allo spirito dei fondatori dei vari gruppi e nelle diverse presenze che anima, continua a proporre come esempio, protezione e incoraggiamento l’aiuto che viene dalla Vergine Maria.

Maria Ausiliatrice è sempre presente anche nella vita della Chiesa. Il primo a chiamare la Vergine Maria con il titolo di “Ausiliatrice” fu San Giovanni Crisostomo, a Costantinopoli nel IV secolo, che disse: “Tu, Maria, sei il potentissimo ausilio di Dio”.

Anni dopo, nel 749, San Giovanni Damasceno fu il primo a diffondere la giaculatoria: “Maria Ausiliatrice, prega per noi”. E ripete che la Madonna è “Ausiliatrice per evitare i mali e i pericoli e per ottenere la salvezza”.

Già nel 1572, Papa Pio V ordinò che le litanie di tutto il mondo includessero la preghiera: “Maria Ausiliatrice, prega per noi”. L’anno precedente, una lega di regni dell’Europa occidentale aveva sconfitto l’esercito ottomano invasore nella famosa battaglia di Lepanto. I fedeli cattolici dell’epoca videro in questo trionfo militare il sostegno della Vergine Maria che veniva in “ausilio” dei cristiani.

Infine, nel 1814, quando Papa Pio VII era prigioniero di Napoleone, promise alla Madonna che il giorno in cui fosse arrivato a Roma in libertà avrebbe istituito la festa di Maria Ausiliatrice. E, andando oltre le sue migliori aspettative, il Pontefice vi giunse il 24 maggio.

Anche altri pontefici hanno coltivato una speciale devozione per l’Ausiliatrice. Un’immagine tratta da un Bollettino Salesiano era appesa alla parete della stanza di San Giovanni XXIII, che la proclamò patrona del Concilio Vaticano II. San Giovanni Paolo II era solito recarsi nella chiesa salesiana di Cracovia, in Polonia, dove pregava nella cappella di Maria Ausiliatrice. Lì, il 3 novembre 1946, celebrò una delle sue prime Messe da sacerdote. E Papa Francesco, durante il periodo trascorso nell’opera salesiana di Ramos Mejía, ha imparato ad amare la Vergine. Tanto che, come arcivescovo di Buenos Aires, ogni 24 maggio celebrava la Messa centrale per la festa dell’Ausiliatrice nella Basilica del quartiere di Almagro.

Don Carlos Bosio, SDB

Fonte: Bollettino Salesiano d’Argentina

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