Durante il raduno sono stati offerti quattro punti principali su cui riflettere. Innanzitutto, la presentazione del testo rinnovato in merito a “L’Oratorio-Centro Giovanile” del Quadro di Riferimento per la PG, un libro che sarà presto pubblicato in diverse lingue. Sul tema i Delegati hanno condiviso la novità e la rilevanza della riflessione per le loro Ispettorie; inoltre, sono stati ricordati anche il significato dell’Oratorio di San Francesco di Sales a Valdocco e l’impronta personale di Don Bosco; il criterio oratoriano e lo sviluppo storico e l’estensione dell’opera di Don Bosco, nonché i vari modelli operativi dell’Oratorio-Centro Giovanile oggi. Altri temi affrontati sono stati quelli della Comunità Educativo-Pastorale e la Proposta Educativo-Pastorale dell’Oratorio-Centro Giovanile come esperienza evangelizzatrice, preventiva, trasformatrice e di maturazione vocazionale e missionaria.
In secondo luogo, la riflessione si è concentrata sulla formazione congiunta salesiani e laici. È stata condivisa la realtà delle Ispettorie e si è concluso che è urgente rafforzare l’identità salesiana delle Comunità Educativo-Pastorali (CEP) attraverso una formazione integrale, congiunta e corresponsabile, tra religiosi e laici, che porti a rispondere con credibilità ed efficacia ai destinatari preferenziali nella realtà indiana e nella Chiesa locale. In terzo luogo, è stato affrontato un documento motivante sul “ruolo del salesiano nella comunità educativo-pastorale”, scritto dallo stesso don García Morcuende. Oggi è necessario cambiare il modo di governare, soprattutto con le nuove generazioni, che non lavorano con stili di leadership controllanti, ma attraverso la connessione, l’empatia e la vicinanza. “Abbiamo bisogno di salesiani con la capacità di ispirare energia, passione pastorale, entusiasmo e un atteggiamento positivo. Questo è l’unico modo per entrare in contatto con i laici e i giovani” ha spiegato il Consigliere Generale.
Il quarto argomento affrontato è stato un ampio e aperto dibattito sull’identità e l’accompagnamento del Movimento Giovanile Salesiano. È stato ricordato che l’MGS è la comunione di diversi gruppi e associazioni giovanili che, pur mantenendo le proprie caratteristiche, coincidono e si uniscono nella stessa proposta educativa ed evangelizzatrice, ispirata allo spirito e allo stile di Don Bosco. Esso è perciò considerato un movimento educativo-pastorale di riferimento, che si offre a tutti i giovani con la possibilità di diversi livelli di identificazione e coinvolgimento e un coordinamento flessibile.
In mattinata i Delegati per la Pastorale Giovanile si sono incontrati con quelli per la Famiglia Salesiana, per condividere le varie iniziative dei gruppi e per conoscersi meglio. Don García Morcuende nella sua conferenza iniziale di questo raduno ha insistito sul fatto che l’unità della Famiglia Salesiana cresce solo con la comprensione della missione comune e a partire dalla vocazione specifica di ciascuno.
Guidati da don Miguel Angel e da don Jobeth Vivo, membro del Settore per la Pastorale Giovanile, le giornate del raduno di Dimapur sono iniziate con una Lectio Divina seguendo il testo di Mc 3,13-19, che guida la convocazione del Capitolo Generale 29 della Congregazione Salesiana. E tra le altre cose è stata valutata l’attuazione dei temi affrontati lo scorso anno e sono state condivise varie Buone Pratiche sviluppate nelle Circoscrizioni della Regione.
Altri temi di dialogo e riflessione hanno riguardato, infine, il Sinodo Salesiano dei Giovani – una delle iniziative organizzate per celebrare il Sogno dei 9 anni di Don Bosco, nel 2024; sono state fornite alcune informazioni sugli itinerari che accompagneranno il testo “Una pastorale giovanile salesiana che educa all’amore”; e ci si è confrontati sulla Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona 2023 e sulle iniziative che il Settore di Pastorale Giovanile sta promuovendo in riferimento all’Ecologia Integrale.
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