RMG – L’educazione è la chiave per uscire dalla povertà: Giornata Mondiale per l’Eradicazione della Povertà
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17 Ottobre 2016

(ANS – Roma) – Oggi, 17 ottobre, si celebra la Giornata Mondiale per l’Eradicazione della Povertà. Su molti media i toni sono deprimenti, anche se tristemente reali: “nel mondo 836 milioni di persone vivono in estrema povertà… Ricordiamo che ci sono un miliardo di persone che non mangiano ogni giorno, milioni di persone che non hanno accesso alle cure sanitarie o all’istruzione. I bambini che sono sfruttati…”. Eppure, spiega Ana Muñoz, “non vogliamo dimenticare il messaggio che l’educazione è una delle chiavi per sfuggire alla povertà, come i Salesiani vanno dimostrando da oltre 140 anni”.

Le ultime statistiche dell’UNESCO mostrano che l’educazione trasforma lo sviluppo dei popoli e che si può contrastare la povertà con l’istruzione. “Se tutti i bambini avessero pari accesso all’istruzione, il reddito pro capite aumenterebbe del 23% nei prossimi 40 anni”. Anche altri problemi molto attuali possono essere combattuti con l’educazione: “se tutte le donne completassero l’educazione primaria i matrimoni precoci e la mortalità infantile potrebbe diminuire a un sesto degli attuali e la mortalità materna a due terzi”.

L’educazione ha la capacità di ridurre la povertà estrema e di promuovere ad ampio raggio gli obiettivi di sviluppo. Questa è la bella notizia. “Educare, è un modo per diventare ricchi!”.

Tchapua, ad esempio, è il nome di una persona che ha vissuto la terribile guerra in Angola. Quando aveva due anni venne inviato dal suo villaggio a Luanda perché potesse salvarsi. Suo padre e i suoi fratelli erano morti nel conflitto. Un giorno, tornando da scuola, Tchapua trovò sua madre morta. Ha continuato a studiare. Oggi, è un padre di famiglia e direttore della scuola infantile del Centro Don Bosco. “Ho sempre ricordato le parole di mia madre: studia, figlio mio, e un giorno avrai la tua ricompensa”.

Un messaggio ottimista: “Studia e un giorno avrai la tua ricompensa”. Non c’è dubbio che l’educazione possa dare ricchezza, ma qui non si tratta solo di ricchezza materiale, si tratta della ricchezza che fa un essere umano: l’essere felice, riconosciuto, amato, benvoluto, perché i poveri oggi, come ha scritto G. Gutierrez, “non sono accettati come persone nella nostra società. Essi sono invisibili e non hanno diritti, la loro dignità non viene riconosciuta”.

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