Vaticano – Avanza la Causa del Servo di Dio José Vandor

18 Gennaio 2017

(ANS – Città del Vaticano) – Il 17 gennaio 2017, nella Sessione ordinaria dei Cardinali e Vescovi membri della Congregazione delle Cause dei Santi, è stato espresso parere positivo in merito alla fama di santità e all’esercizio delle virtù eroiche del Servo di Dio José Vandor, nato a Dorog, Ungheria, il 29 ottobre 1909 e morto a Santa Clara, Cuba, l’8 ottobre 1979.

Josè Vandor, nato in Ungheria in una famiglia di contadini, sognava inizialmente un futuro da ingegnere ma quando si trattò di imprimere alla propria vita un orientamento definitivo, accolse la vocazione religiosa e sacerdotale. Il 2 agosto 1927 entrò nel noviziato salesiano. Nel 1932 si recò in Italia per gli studi teologici e cambia il proprio cognome da “Wech” in “Vandor” che significa “pellegrino”. Il 5 luglio del 1936 diventò sacerdote e il 1° settembre dello stesso anno partì per le Grandi Antille dove rimase fino alla morte.

A causa della repentina chiusura delle opere che dirigeva, servì la Congregazione in diverse località e trascorse gli ultimi 25 anni a Santa Clara (1954-1979). Nel 1958, durante la battaglia di Santa Clara, estrema appendice militare della rivoluzione cubana, che terminò il 1 gennaio 1959 con la vittoria castrista, mise a repentaglio la propria vita in qualità di mediatore per concordare la tregua. Grazie a lui molte vite umane furono salvate.

Nella sua vita soffrì molto a cause di diverse malattie, come tisi, ictus, epatite e artrosi, ma senza lamentarsi. Morì l’8 ottobre 1979.

Le molteplici iniziative pastorali ed educative ne fanno un modello di sacerdote per un tempo che la Chiesa definisce di nuova evangelizzazione. I fedeli apprezzavano in lui il parroco zelante, il confessore richiestissimo; il malato che visita – dimentico di sé – gli altri malati.

La sua vita salesiana, trascorsa in condizioni difficili e aggravate a partire dagli Anni Sessanta da una crescente opposizione alla Chiesa cubana, è ancora oggi un segno per la popolazione di Cuba, dove la fama di santità è viva, in particolare nella diocesi di Santa Clara.

Lui ungherese, si è dimostrato capace di comprendere il popolo cubano, facendo proprie le sue speranze, i suoi timori e le sue aspettative: per Cuba è stato “messaggero di verità e speranza”, operatore di pace. Seppe custodire il seme della fede e il carisma salesiano in condizioni di grande prova per la Chiesa, testimoniando una grande fede e un’incrollabile speranza.

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