“Di particolare interesse sono alcune disposizioni della legge, specie quelle che riguardano l’affidamento familiare (art. 7) e la figura del tutore volontario (art. 11) – riferisce don Giovanni D’Andrea, Presidente di Salesiani per il Sociale –. L’affidamento familiare lo riteniamo una buona opportunità per l’accoglienza ed accompagnamento del minore: sarà, quindi, importante formare a questa missione le famiglie che si renderanno disponibili. Anche il tutore volontario andrà formato e in questo, a livello regionale, la nostra organizzazione potrà dare il suo contributo in accordo con l’ufficio del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza”.
“È un modo – continua il presidente – per rispolverare l’idea progettuale del ‘se trovassero un amico che si prendesse cura di loro!’. Questa era la frase che Don Bosco si ripeteva di continuo quando andava in visita alle carceri della Generala di Torino dove erano rinchiusi parecchi minori. Un compito che ancora oggi, come Salesiani, ci impegniamo a portare avanti”.
“Oggi, questo importante testo è diventato legge – conclude don D’Andrea – ma adesso inizia il cammino, non sempre facile, dell’attuazione. In questo siamo sempre disponibili a collaborare con altre organizzazioni ed enti statali, così come già accade”.