Kenya – La commozione del Rettor Maggiore tra i poveri del campo di Kakuma

26 Aprile 2017

(ANS – Kakuma) – Nella giornata di lunedì 24 aprile il Rettor Maggiore si è incontrato con l’umanità sofferente accolta nel centro profughi di Kakuma. I Salesiani sono l’unica realtà presente all’interno del campo: tutte le altre organizzazioni – religiose, non governative e anche delle Nazioni Unite o delle agenzie correlate – risiedono all’esterno. I Figli di Don Bosco, in questa condizione di condivisione totale con i profughi e rifugiati di Kakuma, animano una parrocchia, con diverse stazioni missionarie, per la cura pastorale dei profughi cristiano-cattolici; e una scuola tecnica, con altri tre centri satellite, che offre corsi di formazione tecnica e d’Inglese.

di don Sebastian Koladiyil, SDB

Il X Successore di Don Bosco, accompagnato dalla sua équipe – composta dal suo Segretario, don Horacio López, dall’Ispettore dell’Africa Est e dal suo Vicario, don Gianni Rolandi e don Augustine Sellam, e dal Delegato di Comunicazione Sociale – è arrivato di primo mattino nella regione di Turkana, in cui ha sede il campo, ed è stato accolto da mons. Dominic Kimengich, vescovo di Lodwar, nella cui diocesi ricade il campo di Kakuma, e dal direttore della comunità salesiana a Kakuma, don Jose Padinjaraparampil.

Prima di entrare all’interno del campo, il Rettor Maggiore ha visionato il luogo in cui sta per essere eretta una nuova scuola tecnica salesiana, che servirà anche la popolazione locale, i Turkana. Quindi, al cancello del campo, un gruppo di rifugiati ha accolto Don Á.F. Artime con canti e balli tradizionali.

Poi il Rettore Maggiore si è incontrato con la comunità salesiana, e ha chiesto loro informazioni sulla situazione del campo, le loro speranze, i loro sogni e le sfide. Li ha quindi assicurati che il loro servizio è al cuore della Congregazione: “noi parliamo della nostra opzione preferenziale per i poveri, ma voi siete proprio in mezzo a loro”; e ha ribadito che la loro sola presenza lì è una testimonianza di vita e che bisogna continuare ad accompagnare le persone.

Non poteva mancare, poi, l’incontro diretto e personale con i profughi e i rifugiati, tra balli e canti tipici, e parole di vero ringraziamento e apprezzamento per il lavoro svolto dalla missione salesiana nel campo. Dalle parole e dai suoi gesti del Rettor Maggiore è apparso chiaro a tutti che questa era una visita speciale per lui e che l’attendeva da molto. Per questo il X Successore di Don Bosco ha poi voluto condividere sulla sua pagina Facebook come nel campo abbia potuto incontrare Gesù nelle persone lì sofferenti.

L’ultimo appuntamento della giornata è consistito nel pranzo con il personale delle ONG e dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), prima di concludere con un rapido passaggio all’interno del campo, passando per le tre scuole tecniche satellite dei Salesiani, così da offrire al Rettor Maggiore una visione diretta della realtà del campo.

Ieri, 25 aprile, dopo essere tornato a Nairobi, il Rettor Maggiore ha invece incontrato, al mattino, il Consiglio Ispettoriale; e al pomeriggio, dapprima i laici collaboratori nella missione salesiana e successivamente i Salesiani attivi in Kenya, compresi gli studenti di Teologia.

Su ANSFlickr sono disponibili numerose foto della Visita d’Animazione del Rettor Maggiore in Tanzania e Kenya

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