Francia – Elyes e Valentin, stagisti a “Valdocco”

16 Novembre 2017

(ANS – Lione) – Elyes, un giovane musulmano, e Valentin, un ragazzo ateo, sono due allievi delle scuole politecniche che hanno deciso di svolgere il loro semestre obbligatorio di formazione umana presso il centro dell’associazione salesiana “Valdocco” di Lione, della Rete di Azione Sociale “Don Bosco”. Ecco le loro impressioni.

Avete avuto delle soprese a Valdocco ?

Elyes: Sì, la bella atmosfera di lavoro! Anche se sapevo che sarei stato nel settore dell’animazione, non mi aspettavo un'atmosfera così informale. Le relazioni sono umane e lavoriamo in modo efficace: un equilibrio che mi ha sorpreso.

Valentin: Mi ha sorpreso l’incontro con i giovani accolti a Laurenfance – una specie di scuola adattata per ragazzi collocati lì dalla giustizia o dagli assistenti sociali –. Erano dieci giovani dai 13 ai 17 anni. Con i più piccoli abbiamo fatto di tutto per farli reinserire nella formazione, per fargli desiderare di imparare… Con quelli di 16-17 anni abbiamo lavorato per fargli scrivere il proprio curriculum, una lettera di presentazione, prendere la patente di guida…

Avete fatto altre scoperte?

Valentin: Oltre a sperimentare la vita “senza genitori” abbiamo trovato interessante saperne un po’ di più sulla religione cattolica.

E in rapporto a Don Bosco e alla sua pedagogia?

Elyes: Ho letto la sua biografia in arabo. Quello che mi piace di Don Bosco è il coraggio, la volontà di andare dove le cose vanno male e sono difficili, il non aver paura di uscire, perché non possiamo agire da casa, a distanza. Dobbiamo muoverci verso ciò che vogliamo cambiare e cambiarlo da soli.

Valentin: Non posso fare paragoni con altri tipi di approcci, perché è la prima volta per me come animatore. Ma la benevolenza salesiana mi ha colpito molto.

Cosa vi lascia questo stage per la vostra vita?

Elyes: Incoraggerò tutti a trasferirsi e ad incontrare le persone. Ho incontrato più persone durante questi 6 mesi che negli ultimi 5 anni della mia vita. Ogni incontro è un arricchimento, rompe i pregiudizi, la paura, l’apprensione.

Valentin: Non avevo quei tipici pregiudizi che alle volte si sentono sui media verso i “ragazzi delle periferia”. Ma ho capito che i bambini delle periferie sono soprattutto bambini; quando offriamo loro una palla, ci giocano. Chiedono affetto. Anche i giovani di Laurenfance possono essere a volte arrabbiati, difficili… Ma ci sono molte volte in cui ti attirano davvero tanto e ti viene proprio voglia di aiutarli.

Fonte: Don Bosco Aujourd’hui

InfoANS

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