Paraguay – Mons. Gabriel Escobar, SDB: “Continua a preoccuparci il deterioramento della vita pubblica… che sta lentamente distruggendo giovani e bambini”

13 Febbraio 2018

(ANS – Fuerte Olimpo) – “L’America Latina ha il più alto tasso di concentrazione della proprietà terriera al mondo. La disuguaglianza nelle aree rurali moltiplica la disuguaglianza dei centri urbani, segregando in modo estremo le popolazioni agricole e indigene. Il Paraguay è un caso paradigmatico di espansione del latifondo e concentrazione di affari agricoli che discriminano, escludono e maltrattano migliaia di lavoratori rurali” ha scritto F. Frayssine. Di fronte a questa situazione il Vescovo del Vicariato Apostolico del Chaco Paraguayo, il Salesiano mons. Gabriel Narciso Escobar Ayala, e i missionari del Chaco Paraguayo, denunciano “l’abbandono dello Stato”.

È una situazione preoccupante quella che vivono gli abitanti della zona: “Siamo feriti e preoccupati per la profonda gravità della crisi della morale pubblica e privata, della vita politica e dell’amministrazione giudiziaria, della situazione di ingiustizia sociale ed economica della popolazione” hanno scritto i religiosi in un comunicato.

La fragilità delle istituzioni comporta gravi carenze a vari livelli: l’ospedale regionale, che copre un’area di centinaia di chilometri quadrati, abitata da circa 16.000 persone, ha sale operatorie inadeguate e poco personale; scarseggia l’acqua; le deboli infrastrutture lasciano isolate intere aree durante la stagione delle piogge e i frequenti blackout elettrici; le droghe proliferano tra giovani e bambini; la terra è saccheggiata, con la complicità di alcune istituzioni pubbliche.

Per queste ingiustizie, è scritto nel comunicato, “esprimiamo la nostra preoccupazione e denunciamo la situazione in cui si trovano gli abitanti dell’Alto Paraguay e del distretto di P.to Pinasco”.

Per i firmatari del comunicato uno dei problemi laceranti è il danno morale con cui adolescenti e giovani convivono a causa della “vendita e consumo di droghe, attività favorite e coperte da adulti, che nelle nostre località sono divenute pane quotidiano e che sono costate già vite innocenti. Per questo richiediamo un maggiore impegno e lavoro comune tra tutte le istituzioni… Per combattere e prevenire questo flagello che a poco a poco sta distruggendo giovani e bambini di queste aree”.

Con il comunicato si richiede pertanto allo Stato e alle istituzioni governative di creare un Paese che viva i suoi valori; da parte loro i firmatari rinnovano “l’impegno, come missionari, a continuare a formare ai valori civici, cristiani e cittadini, nelle famiglie, nelle istituzioni educative, con le radio comunitarie, negli spazi parrocchiali, gruppi giovanili, colonie, opere e quartieri”.

InfoANS

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