Uganda – L’estrema povertà dei missionari nella loro nuova missione nel campo profughi di Palabek

06 Marzo 2018

(ANS – Palabek) – L’anno scorso, attraverso una lettera, il Rettor Maggiore dei Salesiani ha ricordato che oltre un milione di persone del Sudan del Sud si sono dovute rifugiare in Uganda e ha invitato i Salesiani ad andare da loro, a lavorare con loro e per loro. Per questo oggi missionari di diverse nazionalità animano la nuova presenza salesiana nel campo profughi di Palabek.

“L’86% della popolazione nel campo per rifugiati è composta da donne e bambini. Più del 60% sono minorenni. Questi giovani sono la ragione del nostro impegno per l’educazione e l’evangelizzazione. Dobbiamo prenderci cura di loro e dare loro una formazione integrale” afferma il Direttore della comunità salesiana, don Lazar Arasu.

I rifugiati hanno fame e sete, non hanno una casa, non hanno vestiti, non hanno istruzione e hanno bisogno dell'attenzione e della cura che i Salesiani forniscono loro. “Abbiamo iniziato le attività di alfabetizzazione e quelle pastorali. Spero e prego che con l’aiuto di Don Bosco, avremo successo in questo servizio pastorale” afferma il missionario salesiano.

Le condizioni di vita non sono facili. Vivono in estrema povertà, ma “felici”, come manifesta don Ubaldino Andrade, anche lui missionario a Palabek: “Una casa per i missionari, con una stanza singola divisa da una tenda, con il tetto di paglia e muri e pavimento di fango. Da un lato c’è uno spazio per dormire, un posto per un letto o un tappetino da stendere sul pavimento la notte”.

È questo il rifugio in cui i missionari “si nascondono” per ripararsi dalle tempeste di sabbia “e dove ci rifugiamo per aspettare che passino le ore estremamente calde della giornata”, prosegue don Andrade. Vicino c’è poi la latrina e una stanza improvvisata dove fanno la doccia con l’acqua che devono portare dai pozzi, a circa 250 metri dal campo.

Racconta la storia che il luogo in cui si trova il campo profughi era la terra di popoli combattenti e guerrieri. In una delle battaglie, i missionari intervennero per ristabilire la pace costringendo i guerrieri a trattenere le loro armi. “Pala” significa coltello o machete, e “Bek” significa salvare, rimetterlo nel fodero. Palabek significa quindi “trattenere l’arma da guerra”. Questa è l’origine del nome del luogo in cui si trova attualmente il campo profughi e dove i Salesiani hanno deciso di rimanere e vivere con loro e per loro.

InfoANS

ANS - "Agenzia iNfo Salesiana" - è un periodico plurisettimanale telematico, organo di comunicazione della Congregazione Salesiana, iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Roma, n. 153/2007.

Questo sito utilizza cookie anche di terze parti, per migliorare l'esperienza utente e per motivi statistici. Scorrendo questa pagina o cliccando in qualunque suo elemento, acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di più o negare il consenso clicca il tasto "Ulteriori informazioni".