Una disponibilità ad ascoltare e una capacità di relazionarsi
Nella famiglia, a scuola, ci sono momenti formalmente educativi: un corso, dei compiti da svolgere, un programma da rispettare... E ci sono anche altri momenti, spontanei, informali. La loro forza è che è data dal fatto che spesso e il bambino o l’adolescente che inizia la relazione. Il suo approccio di fiducia è reso possibile dalla qualità della presenza dell’adulto, genitore o insegnante, che mostra la volontà di ascoltare, e dalla capacità di intessere una relazione.
La pedagogia informale è praticata nei luoghi di passaggio
I giovani trascorrono otto ore al giorno a scuola, ma non è la classe ciò che percepiscono come spazio di vita. Lo sono, invece, una panchina, uno spicchio d’erba, un cortile… È lì che condividono il loro mondo e parlano di ciò che conta per loro. Trasmettono valori, costituiscono una cultura in perpetua evoluzione. Sono i luoghi “tra due” classi o corsi, ed esprimono uno spazio di transizione, quale è l’adolescenza.
Per gli adulti, un nuovo atteggiamento da acquisire
Alcune scuole offrono delle aule di cui i giovani possono appropriarsi, con la loro musica o i manifesti. Lì, gli insegnanti possono passare, essere interpellati. Per Annick Collet, assistente pastorale scolastica della scuola superiore “Notre Dame d’Annay” di Lille, Francia, “la sala ricreativa è luogo di pedagogia informale per eccellenza”. Per François Callu, incaricato della casa del “Lemonnier Institute”, “l’aula studenti è essenziale per aiutare i giovani a farsi coinvolgere nella loro scuola: far sì che i giovani amino il lavoro significa anche un modo intelligente di gestire il tempo libero”.
Don Bosco e la presenza dell’adulto nel cortile
Don Bosco, nella sua lettera di 1884, mostra l’importanza della presenza degli adulti nel cortile: persone che sanno animare un gioco o che conoscono un particolare giovane in profondità, adulti capaci di dire a questo o a quel giovane una parolina all’orecchio per incoraggiarlo o avvertirlo.
Ci sono molti motivi per gli insegnanti per non essere presenti tra i ragazzi nei momenti di pausa. Ma ci sono anche numerosi mezzi per vivere momenti di vicinanza: gite culturali, competizioni sportiva o la semplice presenza di quindici minuti nel cortile almeno una volta alla settimana.
Fonte: Don Bosco Aujourd’hui