Etiopia – “Camminate coi piedi per terra e col cuore abitate in cielo”

03 Agosto 2018

(ANS – Addis Abeba) – “Ho incontrato molti Salesiani Coadiutori esemplari, che sono stati per me un modello”. Così afferma il sig. Efren Umandal, Salesiano Coadiutore, missionario filippino in Etiopia.

Cos’è che ti rende felice come Salesiano Coadiutore?

Ringrazio di cuore Dio per aver donato Don Bosco alla Chiesa e ringrazio Don Bosco per la vocazione del Salesiano Coadiutore. Con la mia personalità, i miei talenti e i miei limiti, attraverso di essa sento che posso servire Dio. Non ho bisogno di essere prete per servire Dio. Posso essere fedele a Lui come Salesiano Laico. Servire nella condizione di Salesiano Laico è la mia vocazione e il mio contributo al piano di Dio. Quindi, per rispondere alla tua domanda, la gioia di sapere che sto facendo la volontà di Dio è ciò che mi rende felice come Salesiano Coadiutore.

Chi è il tuo modello di Salesiano Coadiutore?

Avendo iniziato come aspirante a 13 anni, ho incontrato molti Salesiani Coadiutori e ognuno aveva le sue buone qualità. Ciascuno di loro mi ha lasciato qualcosa: uno perché era sempre dedito ai giovani migranti poveri, un altro perché sempre disponibile con tutti, questo perché bravissimo in tutti i lavori tecnici, quest’altro perché pur essendo impegnatissimo non mancava mai alla preghiera comunitaria…

Qual è il contributo specifico del Salesiano Coadiutore all’opera missionaria in Africa?

I Salesiani Laici qui in Etiopia sono molto impegnati nell’amministrazione delle opere, nella Formazione Tecnico-Professionale e nella direzione delle scuole. Sono compiti che fanno anche i Salesiani Sacerdoti, ma loro stessi dicono che i Salesiani Coadiutori hanno un loro modo particolare di svolgerli. Inoltre, la presenza salesiana in Etiopia si poggia sui Salesiani Laici: tra i primi tre pionieri c’era un solo sacerdote e due coadiutori.

Come rendere più visibile la vocazione del Salesiano Coadiutore nella Chiesa?

È una bella sfida. Ma penso che è importante essere visibili attraverso la presentazione esplicita: la spiegazione della nostra vocazione tra i nostri studenti e collaboratori laici è assolutamente necessaria.

Cos’è che sostiene e motiva la tua vocazione?

Il mio rapporto personale con il Signore. Le preghiere comunitarie mi aiutano a essere coerente, ma sono la meditazione personale e l’adorazione che rafforzano la mia relazione con Dio, dalla quale trae linfa la mia vocazione.

Qualche suggerimento per il VII Congresso dei Salesiani Coadiutori dell’Asia Est-Oceania?

Non so se ricordo la dicitura esatta, ma Don Bosco diceva spesso: “Camminate coi piedi per terra e col cuore abitate in cielo”. Penso che questo sia ciò per cui noi Salesiani Coadiutori siamo fatti e riconosciuti! Concentriamo i nostri occhi su ciò che ci circonda, camminiamo nella realtà della vita, ma consegniamo il nostro cuore a Cristo.

E un altro consiglio riguarda la serietà nella formazione! Non importa quanto duri il tirocinio, non bisogna tralasciare gli anni di formazione specifica prima della professione perpetua.

Fonte: AustraLasia

InfoANS

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