L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile promette di non lasciare nessuno indietro e punta a sradicare la povertà entro quell’anno. Ma ci si chiede: quali Paesi stanno progredendo lungo questa strada? Quali governi combattono risolutamente per sradicare la povertà? Basta verificare come i governi contrastano realmente la corruzione, la quale va sempre a danno dei più poveri.
Il Santo Padre ricorda che “La povertà non è cercata, ma creata dall’egoismo, dalla superbia, dall’avidità e dall’ingiustizia”.
Cosa fanno i salesiani per sradicare la povertà, si chiederanno alcuni lettori? La risposta potrebbe essere semplice e complessa allo stesso tempo. I piani dell’UNESCO per sradicare la povertà possono essere tranquillamente paragonati al pensiero di Don Bosco quando dichiarano: “per sradicare la povertà si richiede anche una maggiore partecipazione di donne e di uomini, a cominciare dai giovani, la cui emancipazione è la chiave per il successo”. In ogni angolo della terra in cui si trovano, i salesiani hanno scelto di educare e di stare con i giovani poveri e abbandonati.
Una delle ultime iniziative per sradicare la povertà è quella che ha avviato “Solidaridad Don Bosco” in Ecuador, rafforzando i piccoli produttori nella vendita di piante ed erbe autoctone. Basta sentire Flor Aidé Aguilar, 22 anni, una ragazza madre della comunità indigena Yurak-Ukha, che vende “piante native delle foreste” e che grazie a questo progetto sogna di avere un suo terreno, vendere direttamente le sue piante e uscire così dalla povertà.
Questa Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Povertà ha un unico obiettivo: che tutti gli uomini e le donne del mondo sappiano che nel mondo c’è un dramma che grida al cielo: e cioè che “ci sono più di 800 milioni di poveri… che non hanno accesso a cibo, acqua e servizi igienici adeguati” secondo i dati del Programma per lo Sviluppo delle Nazioni Unite.
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