Giappone – Il primo messaggio del vescovo di Saitama, mons. Mario Yamanouchi, SDB

26 Ottobre 2018

(ANS – Urawa City) – Nel suo primo messaggio alla diocesi di Saitama, il salesiano vescovo Mario Yamanouchi ha voluto condividere la storia della sua vita e della sua vocazione con i religiosi e i laici.

Il messaggio è suddiviso in sei parti: alla prima parte sono affidati ringraziamenti e richieste di preghiera, nella seconda viene raccontato il suo primo esodo dal Giappone all’Argentina, insieme ai genitori e ai fratelli, nella terza è descritto il ritorno in Giappone, mentre nella quarta parte il presule parla del suo cammino per essere “un pastore con l’odore delle pecore”. Nella quinta sezione racconta del “vasto, meraviglioso e sconosciuto campo”, che è la diocesi di Saitama. Nella sesta e ultima parte, infine, sottolinea l’importanza di vivere come testimoni di Gesù risorto.

“Come ha fatto Papa Francesco nel suo primo saluto dal balcone di San Pietro, la sera dell’elezione, anche io chiedo a ciascuno di voi di pregare per me e, da parte mia, vi mando la mia benedizione”, scrive mons. Yamanouchi nella prima parte del messaggio.

“Nella vita ci sono esodi che segnano la nostra esistenza. Nel mio caso, il primo fu nel 1964, quando avevo otto anni e mezzo e i miei genitori decisero di emigrare dal Giappone nell’altra parte del globo”, prosegue nella seconda parte.

Nel febbraio del 1997, invece, tornò in Giappone e proprio a questo suo ritorno è dedicata la terza parte del messaggio. Mons. Yamanouchi racconta che, al momento di questo secondo esodo, aveva 42 anni ed era “un argentino con il volto di un giapponese”. Dopo un anno nella prefettura di Oita, si domandava se non avesse dovuto far ritorno in Argentina e tutti gli rispondevano: “dipende da te”.

Ora, come vescovo di Saitama, mons. Mario Yamanouchi ha di fronte a sé una realtà variegata.

“Nella diocesi ci sono 54 parrocchie distribuite in 11 zone, con 51 sacerdoti e 5 diaconi permanenti. Abbiamo 4 congregazioni maschili e 17 congregazioni femminili. Ci sono 19 asili nido, 4 scuole medie e superiori, 5 strutture per l’assistenza ai bambini e 2 case di cura. Il mio desiderio è visitare tutte le parrocchie e le comunità religiose, non tramite e-mail, ma di persona”, è scritto nella quinta parte.

Il messaggio termina con l’invito a vivere come testimoni di Gesù risorto, creando una comunità attenta ai poveri e ai più bisognosi.

Per via della composizione multiculturale della diocesi, il messaggio è disponibile in sette lingue - giapponese, coreano, vietnamita, spagnolo, portoghese, inglese e tagalog - qui

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