Vaticano – “Nessuno può lavarsi le mani se non vuole essere in qualche modo complice”: Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la Tratta di Persone

08 Febbraio 2019
Foto: Sergio Ramazzotti

(ANS – Città del Vaticano) – Si celebra oggi, come ogni 8 febbraio, festa di santa Giuseppina Bakhita, la Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione contro la Tratta di Persone, promossa dalle Unioni Internazionali delle Superiore e dei Superiori Generali (UISG/USG). La giornata aspira a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema, invita a chiedersi come sia possibile che nel XXI secolo esista ancora la tratta di persone e vuole far comprendere come funzioni realmente questo business in modo da combatterlo ed eliminarlo.

“Anche se cerchiamo di ignorarlo, la schiavitù non è qualcosa di altri tempi” ha affermato con chiarezza Papa Francesco nel video mensile indirizzato alla Rete Mondiale di Preghiera del Papa.

“Di fronte a questa realtà tragica – prosegue il Pontefice – nessuno può lavarsi le mani se non vuole essere, in qualche modo, complice di questo crimine contro l’umanità. Non possiamo ignorare che oggi esiste la schiavitù nel mondo, tanto o forse più di prima. Preghiamo per l’accoglienza generosa delle vittime della tratta delle persone, della prostituzione forzata e della violenza”.

Le testimonianze di chi è stato vittima della tratta di persone riportano inganni, coercizione e sofferenze inimmaginabili. “I loro racconti mostrano concretamente ciò che può essere rubato da una vita umana per il piacere o il profitto altrui. È qualcosa d’inconcepibile finché non si sente raccontare da una vittima, da un sopravvissuto cosa è accaduto a lui o lei” ha detto ieri, in conferenza stampa, P. Michael Czerny, SI, Sotto-Segretario della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.

Al centro della storia di ogni vittima c’è l’inviolabile e sacra dignità di ogni persona umana, e al centro della liberazione di ogni sopravvissuto c’è la solidarietà di qualche fratello o sorella.

Tra le prime e più efficaci organizzazioni di solidarietà attive in questo campo c’è la rete Talitha Kum, “suore, che lavorano in rete, tranquillamente e silenziosamente” usando ancora le parole di p. Czerny.

Talitha Kum celebra quest’anno i 10 anni di attività. Oggi la rete è impegnata in attività di prevenzione, sensibilizzazione, protezione, partenariato e preghiera in 76 Paesi nei 5 continenti: 13 in Africa, 13 in Asia, 17 in America, 31 in Europa, 2 in Oceania. Sono ben 34 i corsi realizzati per la costituzione delle reti, più un corso pilota per la formazione di 22 leader di Talitha Kum per azioni collaborative contro la tratta. Le religiose formate sono oltre 1.000 e oltre 2.000 sono i partecipanti alle reti guidate dalle suore e impegnati contro la tratta a diversi livelli. Nel mondo ci sono, in totale, 150 gruppi operativi delle reti di Talitha Kum.

Non a caso il nome scelto per la Giornata mondiale di quest’anno è “Insieme contro la tratta”: solo attraverso un lavoro congiunto, infatti, è possibile rispondere alla sfida della tratta di persone, promuovere e rafforzare il dialogo e la cooperazione tra le parti interessate, e contrastare chi sfrutta il “sogno” di migliaia di persone che cercano di migliorare le proprie condizioni di vita.

Per agire anche attraverso la preghiera, gli organizzatori della giornata hanno diffuso una orazione specifica:

Santa Giuseppina Bakhita, da bambina sei stata venduta come schiava

e hai dovuto affrontare difficoltà e sofferenze indicibili.

Una volta liberata dalla tua schiavitù fisica,

hai trovato la vera redenzione nell’incontro con Cristo e la sua Chiesa.

Santa Giuseppina Bakhita, aiuta tutti quelli che sono intrappolati nella schiavitù.

A nome loro, intercedi presso il Dio della Misericordia, in modo che le catene della loro prigionia possano essere spezzate.

Possa Dio stesso liberare tutti coloro che sono stati minacciati, feriti o maltrattati dalla tratta e dal traffico di esseri umani.

Porta sollievo a coloro che sopravvivono a questa schiavitù e insegna loro a vedere Gesù come modello di fede e speranza.

Aiuta tutti i sopravvissuti affinché possano guarire le proprie ferite.

Ti supplichiamo di pregare e intercedere per quanti si trovano nella schiavitù in mezzo a noi.

Ulteriori informazioni su: https://migrants-refugees.va 

InfoANS

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