Etiopia – Sostegno alimentare per Abeba e le sue sorelle

06 Maggio 2019

(ANS – Dilla) – Abeba ha 8 anni e vive in una piccola casa di lamiera a Dilla, insieme alla mamma e a tre sorelle minori. Se non fosse per i Salesiani, non solo non avrebbe un’educazione, ma la sua stessa esistenza sarebbe a rischio, perché la condizione economica della sua famiglia è talmente precaria che lei e le sue sorelle hanno la sicurezza di mangiare solo presso la scuola dei Figli spirituali Don Bosco. Oggi Abeba è felice perché, avendo frequentato la scuola, può scrivere in prima persona la sua storia.

La mamma di Abeba lavora saltuariamente in un campo di caffè, come la maggior parte degli adulti di Dilla. Tuttavia, la scarsità di piogge cadute nella zona negli ultimi ha determinato anche minori possibilità d’impiego per lei. Il padre di Abeba, invece, per lavorare è andato a vivere ad Addis Abeba, 350 km più a Nord. Le due volte che è tornato ha portato alla moglie e alle figlie un po’ di denaro e qualche sacchetto di legumi; ma adesso è molto tempo che è via, tanto che ancora non ha conosciuto l’ultima figlia, Berhane, di quasi due anni.

Presso la scuola salesiana Abeba frequenta la stessa classe di sua sorella, Tigist, che di anni ne ha 6 anni. Mentre Tigist ancora stenta un po’, Abeba è felice di aver imparato a leggere e a scrivere, e così condivide: “Siamo contente di andare a scuola, perché stiamo con i nostri amici e perché ci danno il pranzo e la merenda e anche se di sera, a casa, la mamma non è riuscita a prepararci da mangiare, noi abbiamo la pancia piena. A scuola mangiamo il teff e i fagioli. Ogni tanto le uova e per merenda un succo di frutta, che buono! Nel cortile c’è la fontanella, spesso litigo con gli altri per bere per prima, ma poi facciamo subito pace”.

Quello che racconta Abeba è il grande rito del “date voi da mangiare a chi è affamato”, che a Dilla si svolge tutti i giorni in cui c’è scuola, in un capannone multifunzionale che ospita lunghe tavolate. Ogni volta a beneficiarne sono circa 350 bambini come Abeba e Tigist, che appartengono a famiglie disagiate della città, insieme magari a qualche madre che va lì per nutrirsi e avere un po’ di latte da dare al più piccolo dei suoi figli.

All’arrivo al capannone, i bambini si distribuiscono ordinatamente sulle panche a fianco alle tavolate e pazientemente aspettano che qualcuno più grande arrivi a portare la scodella con la minestra. Prima di iniziare, si eleva la preghiera di ringraziamento, invocando magari che anche i propri familiari possano avere cibo a sufficienza. Poi inizia la festa, perché tale è davvero quel momento della giornata.

I bambini non divorano il cibo con avidità: mangiano con la dovuta calma, gustando il cibo e il suo calore. Poi, chi vuole, attinge per il “bis” alla pentola, che gira per i tavoli.

Passata una mezz’oretta, tutti escono e passano alla fontana: chi per sciacquarsi, se si è sbrodolato, chi per riempiere la pancia di acqua fresca e sicura, chi per farne provvista. La mensa dei salesiani è anche questo. Qualcuno si ferma nel cortile per giocare un poco, per rincorrersi o per a tirare un calcio a qualcosa, ma nessuno si attarda troppo: la scorta di energie appena fatta è da consumarsi lentamente nelle rimanenti ore del giorno.

Quest’iniziativa dei salesiani è una risposta alla mancanza di un’alimentazione sana e regolare per molti e rappresenta al tempo stesso un esempio di economia virtuosa: gran parte degli alimenti proviene infatti da Wallame, un villaggio poco distante da Dilla, dove i salesiani hanno un’altra scuola e un centro di produzione agricola e di allevamento di maiali: così viene sviluppato l’autosostentamento del programma alimentare e si crea lavoro per decine di contadini.

Oltre ad offrire sostegno alimentare ai bisognosi, la comunità salesiana di Dilla anima una scuola per 700 allievi – dalle primarie alle superiori – un asilo, un centro di formazione professionale, una parrocchia e l’oratorio.

Per ulteriori informazioni, visitare il sito: www.missionidonbosco.org 

InfoANS

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