di don Bartolomeo Phan Tran Thai, SDB
Il gruppo di volontari missionari, attivo ormai da due anni, cresce man a mano grazie all’esempio e allo spirito di iniziativa di molti studenti universitari e giovani professionisti. Così, mentre l’anno scorso erano appena qualche dozzina i ragazzi e le ragazze partecipanti, quest’estate saranno ben in 40 a servire nel programma di volontariato estivo, della durata di tre mesi.
Per assicurare la qualità del servizio offerto e per aiutare i giovani a vivere al meglio quest’esperienza di donazione, due salesiani sono pienamente coinvolti nel programma di formazione annuale di “Heart in Hand”, che inizia dopo il Capodanno lunare (Tet, tra la fine di gennaio e i primi di febbraio) e che prevede 4 sessioni mensili a Dalat e Ho Chi Minh City. Successivamente viene realizzata la cerimonia di spedizione missionaria, che conduce i volontari presso le missione salesiane nella regione degli Altipiani e nella parte settentrionale del Vietnam.
Chi ha già realizzato quest’esperienza oggi ne parla in termini entusiastici: “Sono capitato in questa regione quasi per caso – racconta uno dei giovani –. Volevo portare loro ogni sorta di cose, volevo donare amore e calore umano, da condividere con i bambini e le persone meno privilegiate che vivono qui. È stata un’esperienza breve, ma che ha avuto molte sorprese interessanti. Solo pochi giorni fa mi chiedevo: ‘Perché sono venuto qui in questa periferia?’”.
“Ho trascorso alcune settimane in una comunità rurale davvero isolata, condividendo lo stile di vita delle popolazioni indigene – racconta un altro –. E devo dire che mi hanno arricchito molto! Ho sperimentato una vita piena di sincerità, ho imparato dalla loro vita innocente e dall’innocenza dei loro figli. Venendo da una grande città, nei primi giorni ero nervoso e temevo di come avrei potuto interagire con loro. Ma piano piano ho sperimentato, in questo villaggio isolato e ventoso, una nuova prospettiva di vita. La gente del posto e i bambini qui vivono con leggerezza, non trovano nulla di difficile, non si lamentano della loro povera vita. Qui si immergono tranquillamente nel paesaggio e nella natura”.
E l’entusiasmo dei giovani volontari si vede anche attraverso le iniziative che realizzano per sostenere il progetto, come ad esempio dei concerti di beneficenza.
Tornando alla domanda iniziale – Cos’è “Heart in Hand”? – adesso si può anche aggiungere: è un ottimo frutto nato dalla sinergia tra la Pastorale Giovanile e l’Animazione Missionaria dell’Ispettoria “San Giovanni Bosco” di Vietnam-Mongolia (VIE).
Fonte: AustraLasia