RMG – Dal Sinodo sgorga un fiume di vita per l’Amazzonia
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28 Ottobre 2019

(ANS – Roma) – Si è chiuso ieri, domenica 27 ottobre, il Sinodo dei Vescovi sulla regione Pan-Amazzonica. Il Santo Padre Francesco ha motivato questo Sinodo con il titolo: “Amazzonia: Nuovi Cammini per la Chiesa e per una Ecologia Integrale”. Don Martín Lasarte, SDB, membro del Settore per le Missioni Salesiane, nominato da Papa Francesco tra i partecipanti al Sinodo, al termine di questo incontro ha scritto un testo in cui propone alcune riflessioni.

Come diceva un padre sinodale, dopo le cascate e le rapide andine, si arriva ai fiumi placidi e tranquilli dell'Amazzonia che si dirigono verso il mare.

La lettura del bellissimo Documento finale dà questa sensazione. Dopo un ricco e animato scambio di punti di vista, di condivisione di esperienze a volte molto diverse, è stato raggiunto un sereno fiume amazzonico, dove sono presenti la ricchezza dei suoi contenuti e l’equilibrio, senza nulla togliere alla sua forza e alla vitalità trasformante della natura, della società e della vita degli uomini e delle donne.

Il documento è un fiume ricco, abbondante e profondo, che raccoglie molte correnti provenienti dai diversi Paesi e dalle esperienze delle Chiese amazzoniche e offre loro tutte le sue acque perché abbiano vita e vita in abbondanza. Certamente ha ancora bisogno di alcuni aggiustamenti per il lavoro svolto.

Uno dei nomi che si possono dare a questo fiume è "conversione". La conversione a Cristo e al suo Vangelo, che si traduce in una conversione pastorale, culturale, ecologica e sinodale.

La grande maggioranza dei problemi ecologici e pastorali sollevati nel Sinodo sono presenti nel Documento finale con una felice e serena sintesi. Bisogna fare i complimenti alla Commissione di Redazione che ha raccolto gli 831 modi dei Circoli Minori e con un lavoro titanico ha saputo integrare e coerentemente armonizzare... E logicamente bisogna essere consapevoli della presenza e dell’azione dello Spirito Santo nella vita quotidiana della sua Chiesa.

Desidero sottolineare appena alcuni degli elementi della ricchezza del testo.

Desidero ringraziare in particolare l’importante spazio dedicato all’Amazzonia dal volto giovane: la preoccupazione per i giovani indigeni, le comunità fluviali, gli afro-discendenti, i migranti, i coloni, i contadini, gli urbanizzati… A cui il documento presta particolare attenzione… Alla luce del Sinodo precedente sorgono diverse questioni: la necessità di accompagnarli ed educarli; di aiutare il loro progetto di vita attraverso il discernimento e l’accompagnamento vocazionale; proporre spazi creativi per formare leader in una pastorale dei processi incentrata su Gesù Cristo e sul suo progetto, una pastorale dialogica e integrale. I giovani sono un enorme potenziale per il loro impegno nella Chiesa e nella società, e per la loro sensibilità per la cura della Casa comune, potendo essere per questo “profeti di speranza”.

Una delle caratteristiche del Sinodo è l’opzione preferenziale per le popolazioni indigene. Il capitolo III dà molta attenzione al tema delle “culture”: la ricchezza culturale, l’interculturalità, il dialogo, il valore dell’alterità, l’inculturazione del Vangelo. La Chiesa è presente come alleata dei popoli indigeni nella difesa della loro dignità, della loro vita e dei loro diritti. L’annuncio inculturato del Vangelo, la teologia indigena o dal volto amazzonico, la pietà popolare sono vie per interiorizzare e appropriarsi di Gesù Cristo e dei suoi atteggiamenti. Si sottolinea l’importanza dell'istruzione, che sia interculturale, bilingue e veramente di qualità, poiché si tratta di un diritto fondamentale.

Il capitolo IV presenta le ben ponderate proposte a favore dell’ecologia integrale. All’elaborazione di questi paragrafi erano presenti professionisti ed esperti del settore. È il tema che ci immerge ancora una volta nella Laudato Si’, che ci sfida a vivere la nostra fede in questa dimensione della cura del Creato, non come appendice, ma come aspetto costitutivo dell’etica cristiana, che ci porta ad estendere la carità alle generazioni a venire. Questo si traduce in una proposta di vita meno consumistica e felicemente più austera.

Il capitolo V presenta la conversione sinodale, costruita con molta pazienza, artigianalmente, nella ricerca del consenso. Il concetto di sinodalità è approfondito alla luce della Scrittura e della Tradizione ecclesiale. Il presente Documento finale è un autentico frutto della sinodalità. Appare l'aspetto fondamentale della ministerialità ecclesiale, a cui tutti sono chiamati attraverso il battesimo. Una ministerialità creativa, capace di dare nuove risposte missionarie. Lascia aperto il dialogo e allo studio del diaconato permanente per le donne e chiede di stabilire criteri e disposizioni da parte dell’autorità competente per ordinare come sacerdoti uomini riconosciuti dalla comunità, che abbiano una famiglia legittimamente costituita e stabile, affinché possano occuparsi delle aree amazzoniche più remote. La formulazione del testo è equilibrata e apre, alla fine, alla possibilità che l'argomento sia affrontato a livello universale, e sono particolarmente favorevole a questa proposta. In realtà, questi due punti erano i meno consensuali. In ogni caso, questi temi rimangono nelle mani del Santo Padre, affinché, come Pastore Universale, ci guidi nei percorsi da seguire.

Un grande tema proposto in questo capitolo è come coinvolgere le chiese locali di tutta l’America nella "missione amazzonica" sia nel contributo del personale, sia nei mezzi economici. Si apre anche una riflessione sui riti per i popoli originari, essendo necessarie buone traduzioni dei testi per celebrare l’unico mistero di Cristo, con gesti e simboli che, senza perdere l’essenziale, lo rendano più vicino alla vita dei popoli; dobbiamo essere consapevoli che l'Amazzonia è un gruppo di diverse famiglie di popoli con tradizioni culturali diverse, e quindi dobbiamo stare attenti a non omologare tale ricchezza e diversità culturale.

Il presente Documento finale è un autentico frutto della sinodalità. Appare l’aspetto fondamentale della ministerialità ecclesiale. Una ministerialità creativa, capace di dare nuove risposte missionarie. È aperto al dialogo e allo studio del diaconato femminile permanente ed è chiamato a stabilire criteri e disposizioni da parte dell'autorità competente per ordinare come sacerdoti uomini idonei riconosciuti dalla comunità, potendo disporre di una famiglia legittimamente costituita e stabile, atti ad occuparsi delle aree amazzoniche più remote.

Ringraziamo Dio per il dono di questo Sinodo amazzonico. Che da questo evento, da questa fonte, possano nascere processi di vita in Amazzonia e di Vita (zoe), con una lettera maiuscola, vivificando con la sua grazia, con la sua Parola, con la sua presenza salvifica e liberatrice i 34 milioni di abitanti, popoli e comunità di questa terra benedetta, dono di Dio per tutta l’umanità.

Don Martín Lasarte, SDB

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