India – Collaborazione tra produttore di tè e salesiani per prevenire la tratta di ragazze

10 Dicembre 2019

(ANS – Siliguri) – Durante una conversazione tra il noto imprenditore Rajah Banerjee, della rinomata impresa “Rimpocha Tea” con sede a Siliguri, e il Responsabile della Pastorale dell’Istituto Salesiano di Sonada, don C.M. Paul, è sorta ed è stata ratificata una “Collaborazione Scuola-Impresa” volta ad avvantaggiare la formazione professionale delle ragazze della zona a rischio di sfruttamento e di tratta.

Tale accordo servirà ad offrire una formazione professionale di alto livello alle adolescenti e giovani della regione, che così avranno maggiore consapevolezza delle loro qualità e più risorse e opportunità per rifiutare le ingannevoli lusinghe dei trafficanti.

“L’educazione e la formazione professionale costituiscono l’unica soluzione per evitare che [le ragazze] cadano facilmente preda di commercianti di carne che attirano le ignare ragazze con la falsa promessa di un facile guadagno e di un futuro migliore all’estero”, ha sintetizzato don George Thadathil, Direttore dell’Istituto Salesiano di Sonada.

L’opera, fondata nel 1938 e situato nel villaggio di Gorabari, a 2 km dalla città di Sonada e ad un’altitudine di quasi 2.000 metri sul livello del mare, conta più del 95% della popolazione studentesca provenienti dalle colline di Darjeeling, una regione nota in tutto il mondo per la qualità delle sue foglie di tè.

Attualmente nel Distretto di Darjeeling, ci sono 83 imprese agricole che coltivano tè, su un’area che copra circa 19.000 ettari, e che danno lavoro stabile a oltre 52.000 persone.

Oltre al tipico problema della migrazione dalle regioni rurali, e ai pericoli della tratta di ragazze, un altro elemento che va ad inficiare le opportunità educative delle giovani sono i bassi salari dei lavoratori del settore.

Le ONG che lavorano per prevenire la tratta stimano che sono oltre 400 ogni anno le ragazze vittime di tratta nelle piantagioni di tè, individuate per lo più tra le ex-lavoratrici delle piantagioni ormai dismesse. I trafficanti, infatti, ricercano le loro vittime in primo luogo dove la fame e la povertà sono più elevate, e non dove le imprese sono stabili e vi sono più opportunità di istruzione superiore e strutture sanitarie.

Da parte sua il signor Banerjee, appartenente ad una dinastia di coltivatori di tè, che fu la prima ad avviare le coltivazioni di tè nel Darjeeling, oltre ad impegnarsi per la formazione delle giovani è tra i pionieri dell’agricoltura sostenibile nella regione.

“Rimpocha non è solo tè – ha affermato –, ma una filosofia di vita che si basa su cinque pilastri: salubrità del suolo, rafforzamento economico delle donne, utilizzo di compost biodinamico e concimi animali, commercio equo e solidale per i coltivatori emarginati, e assistenza tecnologica per la commercializzazione diretta dei loro prodotti”.

Fonte: Don Bosco India

InfoANS

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