Brasile – Il lavoro in rete e la risposta salesiana ai giovani in conflitto con la legge

19 Febbraio 2020

(ANS – San Paolo) – Nella settimana del 10-14 febbraio, il Consigliere nazionale della “Rete Salesiana Brasile - Azione Social”, che corrisponde alla Regione America Cono Sud, e il Coordinatore della rete “América Social Salesiana”, che corrisponde alla Regione Interamerica, rispettivamente don Agnaldo Soares e don Juan Carlos Quirarte, si sono incontrati nella città di San Paolo, Brasile, per condividere strategie ed esperienze di lavoro in rete.

L'incontro si è incentrato sulla portata raggiunta dalle opere salesiane di attenzione ai giovani in conflitto con la legge e sulla rilevanza e le forme di influenza che entrambi i salesiani possono far valere, sia con le autorità giudiziarie, sia con i governi del Brasile e del Messico.

Lo scambio di esperienze e la vicinanza alle prassi concrete di alcune opere dello Stato di San Paolo, ha permesso di approfondire l’importanza e l'urgenza del sostegno qualificato ai minori che hanno infranto la legge, per coinvolgerli in un’opera di prevenzione delle ricadute, cioè nel lavoro di recupero e reinserimento nella famiglia e nella comunità, nell'educazione e nel lavoro.

Negli ambienti salesiani è già nota l’esperienza delle “Misure socio-educative” in Brasile, che riguardano l’accompagnamento dei minori in libertà vigilata e l’accompagnamento nella prestazione di servizi comunitari per quei giovani che vengono inviati ad alcune opere sociali salesiane per la cura dei ragazzi nella fasi di avanzamento del loro iter giuridico.

Allo stesso modo, i due salesiani hanno anche visitato quelle istituzioni che si occupano dei giovani che vivono in un ambiente controllato, cioè quelli che stanno scontando il loro provvedimento legale di internamento, ma che vedono le istituzioni salesiane alleate nell’accompagnamento durante i loro processi. Queste procedure sono state avviate in alcune opere sociali in Messico e hanno permesso di condividere modelli di arricchimento di entrambe le regioni, poiché, a causa delle specifiche situazioni di violenza in Messico, si ritiene urgente la creazione di case di protezione specializzate per i giovani che desiderano abbandonare i gruppi armati e i gruppi legati alla criminalità organizzata, così come per coloro che stanno terminando le loro misure precauzionali ma trovano impossibile il loro reinserimento nel proprio contesto.

Per questo la ricchezza della rete permette di appropriarsi del modello delle case di protezione salesiane dell’Ispettoria di Colombia-Medellín, per realizzare un modello analogo in Messico.

Infine, l’incontro ha permesso anche di condividere le modalità con cui entrambi i salesiani sono coinvolti nelle strutture governative per collaborare in rete con altre istituzioni simili e promuovere politiche pubbliche a favore dei giovani che si trovano in queste condizioni di vulnerabilità: infatti, la gran maggioranza dei ragazzi che sono coinvolti nelle misure socio-educative sono stati prima e allo stesso tempo vittime di un sistema che emargina, esclude e non offre loro i tradizionali fattori di protezione.

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