RMG – “Non io, ma Dio”. Verso la beatificazione di Carlo Acutis
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09 Ottobre 2020

(ANS – Roma) – Domani, sabato 10 ottobre, avrà luogo ad Assisi la cerimonia di beatificazione del giovane Carlo Acutis, presieduta dal cardinale Agostino Vallini. Questo giovane dalla vita breve, ma intensa, indicato dal Papa come modello per i giovani nella sua Esortazione Apostolica Christus Vivit e proposto da molti come “Patrono di Internet” per le sue abilità informatiche, ha gruppi di preghiera intitolati a lui ovunque nel mondo, e tantissimi sono i catechisti, gli educatori, religiosi e sacerdoti affascinati dalla vita di questo ragazzo.

Ana Alice di São Caetano do Sul (Brasile), Liliana di Cordoba (Spagna) e Isaura di Salamina (Colombia), per fare un esempio, sono solo alcune delle decine di persone che nel tardo pomeriggio del 5 ottobre si sono collegate in rete da ogni paese del mondo per assistere ad un incontro sulle “testimonianze, l’itinerario e i passi del giovane Acutis”. “Ha sempre attratto in modo spontaneo le persone, sin da piccolo” ha spiegato Antonia Salzano, la mamma di Carlo.

Carlo Acutis veniva da una famiglia importante, abituata all’agio. Le sue nonne erano nobili, era abituato a vedere belle case, bei posti. Eppure, era di una semplicità estrema. “Per lui due paia di scarpe erano troppe. Bisognava aiutare i poveri, voleva risparmiare per aiutare tutti, per Carlo era inutile avere tante cose. Lui era essenziale. Per queste ragioni amava San Francesco” ha testimoniato sempre sua madre.

Il legame con Assisi si è stretto ancor più dopo la sua morte. Traslato nel 2016 al Santuario della Spogliazione, verrà beatificato proprio nella città di San Francesco e il suo corpo, rimasto intatto, resterà esposto per la venerazione fino al 17 ottobre prossimo.

Nato a Londra nel 1991, dove i genitori si trovavano per motivi di lavoro, è morto il 12 ottobre 2006 a Monza, a causa di una leucemia fulminante, affrontata con serenità e offrendo le sofferenze per il Papa e la Chiesa. Fu segnato da una pietà profonda sin da piccolo, fece la Prima Comunione, con un permesso speciale, a sette anni. Adolescente da Messa e Rosario quotidiani, maturò un amore vivo per i santi e per l’Eucaristia. Ricco di talenti umani, era bravo nello sport e dotatissimo nell’informatica, tanto da realizzare, appena adolescente, una mostra digitale sui miracoli eucaristici tuttora online. Cresciuto in un quartiere multietnico, riusciva a fare amicizia con induisti, buddisti e musulmani. Con loro, come con i suoi compagni di classe, non ha mai celato la sua scelta di fede.

Sono noti e significativi alcuni i suoi motti: “Non io, ma Dio”, "Tutti nasciamo originali, molti muoiono come fotocopie”. “L’Eucaristia è la mia autostrada per il Cielo”. “Se la gente capisse l’importanza dell’Eucarestia ci sarebbero le chiese talmente affollate da non riuscire ad entrare”.

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