Vaticano - Don Ignazio Stuchlý è Venerabile

23 Dicembre 2020

(ANS – Città del Vaticano) - Il 21 dicembre 2020, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza Sua Eminenza il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Durante l’Udienza, il Sommo Pontefice ha autorizzato la medesima Congregazione a promulgare il Decreto riguardante le virtù eroiche del Servo di Dio Ignazio Stuchlý, Sacerdote professo della Società di San Francesco di Sales; nato il 14 dicembre 1869 a Bolesław (oggi Polonia) e morto a Lukov (Repubblica Ceca) il 17 gennaio 1953.

Nato a Bolesław, nell’ex Slesia prussiana, il 14 dicembre 1869, in una numerosa famiglia di contadini; Ignazio vive una prima intensa esperienza di fede a scuola, dove il maestro Jan Kolibaj, grande innamorato della Madonna, lo sollecita circa la vocazione sacerdotale. Le sue condizioni di salute piuttosto precarie improvvisamente migliorano quando un “guaritore popolare” gli modifica il regime alimentare: inoltre gli profetizza il sacerdozio. Tale sogno si potrà compiere solo molti anni dopo, non senza alcune difficoltà dovute a circostanze esterne e da lui indipendenti.

Molti gli parlarono di don Bosco e, dopo varie vicissitudini, nel 1894, è a Torino accolto e accompagnato nel suo cammino vocazionale da don Michele Rua. Inizia a Valsalice l’aspirantato. Lì conosce il Venerabile don Andrea Beltrami che segnerà il suo cammino di fede e la sua missione. Nel 1895 inizia il noviziato a Ivrea. Alla vigilia dei voti vive un momento di crisi vocazionale, che supera grazie all’aiuto paterno di don Rua che lo esorta ad emettere subito la professione perpetua, fatta il 29 settembre 1896.

Nel 1901 Ignazio Stuchlý viene ordinato sacerdote dall’Arcivescovo di Gorizia il cardinal Missia e fino al 1910 si dedica ai ragazzi poveri, distinguendosi come ricercato confessore ed esperta guida spirituale: sono anni sacrificatissimi, ma di grande frutto spirituale per le vocazioni. Quindi è in Slovenia, tra Lubiana e Verzej, fino al 1924 dedicando le sue energie al sostentamento delle opere salesiane e alla costruzione del bellissimo santuario di Maria Ausiliatrice a Lubiana. Dal 1925 al 1927 ritorna in Italia a Perosa Argentina (Torino), dove è incaricato della formazione di giovani provenienti dalle sue terre di origine: la Boemia e la Moravia al fine di innestare la Congregazione salesiana “al Nord”, secondo le parole profetiche dettegli anni prima da don Rua. Nel 1927 ritorna in patria, a Fryšták, e dove ricopre incarichi di governo, compreso l’ispettorato, dal 1935 (Boemia, Moravia, Slovacchia) vedendo una fioritura straordinaria della presenza salesiana. Affronta sia la Seconda Guerra Mondiale sia il dilagare del totalitarismo comunista: in entrambi i casi, le opere salesiane vengono requisite, i confratelli arruolati o dispersi, ed egli vede d’un tratto distrutta l’opera cui aveva consacrato la vita.

Quaranta giorni prima della fatidica “Notte dei barbari”, nel marzo 1950, è colpito da apoplessia: trascorre allora gli ultimi tre anni di vita, dapprima nella casa di riposo di Zlín, poi a Lukov, sempre sorvegliato dal regime e isolato dai confratelli. Si realizza così la sua profezia che sarebbe morto solo; ma intorno al suo capezzale fioriscono la pace e la gioia, che egli irradia in abbondanza. La vivissima stima che egli sempre aveva suscitato nei superiori, e la sua grande capacità di amare e farsi amare, fioriscono allora più che mai in fama di santità. Si spegne serenamente nella sera del 17 gennaio 1953.

Economo, prefetto, vice-direttore, direttore, ispettore, il Servo di Dio aveva ricoperto, per ampia parte della vita, ruoli di responsabilità. Un po’ come il beato don Rua, da lui preso ad esempio, era considerato “regola vivente”, testimone efficace dello spirito di don Bosco e capace di trasmetterlo alle generazioni successive, in contesti molto diversi dalla Torino ottocentesca. «Ignazio Stuchlý fu un religioso che non scrisse “Regole”, ma vi ubbidì». In contesti difficili e affrontando con grande fede e speranza ci lascia un messaggio di grande attualità: «Lavoriamo, finché è giorno. Quando arriverà la notte, ci penserà il Signore».

Sito web: https://istuchly.cz/

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