Israele – Profanata la chiesa di Santo Stefano a Beit Jemal

22 Settembre 2017

(ANS – Beit Jemal) – A pochi giorni dalla festa del capodanno ebraico e musulmano, ignoti vandali hanno attaccato la chiesa di Santo Stefano a Beit Jemal, affidata ad una comunità salesiana, e hanno distrutto statue e vetrate e gettato all’aria gli arredi sacri.

“Mercoledì 20, tra le tre e le quattro del pomeriggio, la chiesa era aperta. Io ero di servizio nel negozio di articoli religiosi vicino alla chiesa, ma mi sono allontanato per accompagnare dei pellegrini. Probabilmente è stato allora che dei facinorosi sono entrati” racconta uno dei Salesiani della comunità di Beit Jemal, contattato dall’Agenzia iNfo Salesiana.

I danni sono ingenti: “la statua della Madonna è stata ridotta in briciole, la Croce è stata abbattuta, è stato rovesciato persino un confessionale, insieme con i paramenti sacri, i candelieri, i leggii… Il danno peggiore è alle vetrate, che rappresentano la vita di Gesù, dove si vede che gli assalitori si sono accaniti nel colpire i volti dei personaggi” prosegue.

Per questo motivo mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo, vicario patriarcale per Gerusalemme e la Palestina, si è rammaricato profondamente non solo per il danno economico, ma soprattutto per il “messaggio fanatico che questo attacco racchiude”; e oggi, venerdì 22 settembre, è arrivata anche la condanna dell’Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa, che ha lamentato come “simili atti criminali si sono ripetuti molte volte nei recenti anni, mentre al tempo stesso non vediamo né sicurezza, né trattamento educativo da parte delle autorità dello Stato contro questo fenomeno pericoloso”.

L’ambasciatore italiano in Israele, Gianluigi Benedetti, ha fatto sapere di aver parlato questa mattina con la comunità salesiana, informandosi dei fatti, e lunedì prossimo si recherà sul posto per una visita di solidarietà. La Polizia israeliana ha annunciato di aver aperto un’indagine sull’accaduto.

Fortunatamente ci sono anche dei segnali incoraggianti per la comunità cristiana locale. “È da ieri che riceviamo visite da parte dei nostri vicini ebrei – afferma il Salesiano interpellato –. Vengono per portare solidarietà, darci sostegno e qualcuno ha già manifestato disponibilità a contribuire dal punto di vista economico alla ricostruzione”.

Il complesso di Beit Jemal comprende un monastero e un cimitero, il quale era già stato profanato a gennaio del 2016; l’intero complesso sorge a circa 27 km a ovest di Gerusalemme e nei pressi della città di Bet Shemesh. A poca distanza dal complesso, inoltre, si trova il luogo in cui si ritiene sia stato sepolto il primo martire cristiano.

InfoANS

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