RMG – Due patriarchi salesiani in Paradiso: mons. Sapelak e don Nicosia

08 Novembre 2017

(ANS – Roma) – Due grandi salesiani, sacerdoti e missionari, che hanno speso le loro lunghe vite testimoniando il Vangelo anche in condizioni di difficoltà, e che sono stati richiamati a sé dal Signore nello stesso giorno, il 6 novembre scorso: si tratta di mons. Andrés Sapelak, vescovo emerito dell’Eparchia ucraina in Argentina, scomparso all’età di 97 anni; e di don Gaetano Nicosia, pioniere delle missioni salesiane in Cina, scomparso all’età di 102 anni.

Mons. Sapelak nacque il 13 dicembre 1919 a Ryshkova Volia, oggi Polonia. Fu uno dei primi ragazzi ucraini inviati in Italia per diventare Salesiani e tornare in patria come fondatori del carisma salesiano in Ucraina. Terminati i suoi studi a Torino, venne stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1949. Nel 1951 fu nominato direttore del seminario minore ucraino, prima in Francia, poi in Italia.

Quando, nel 1956, fu creata la prima comunità religiosa salesiana di rito greco-cattolico ucraino, don Sapelak ne fu il suo primo superiore. Venne poi ordinato vescovo il 15 ottobre 1961 nella Basilica di San Pietro a Roma e nominato Amministratore Apostolico per i fedeli di rito bizantino-ucraino in Argentina, incarico che ha ricoperto per ben 36 anni, fino al 1997.

Grazie al suo lavoro, nel 1968 venne eretto il primo esarcato per gli ucraini greco-cattolici dell’Argentina e, più tardi, nel 1978, l’attuale eparchia ucraina.

Sotto il suo governo pastorale venne realizzata la costruzione della cattedrale, consacrata dal cardinale Josyf Slipyj nel 1968, e l’eparchia si è andata consolidando come comunità in altre regioni del paese.

Dal 2001 era tornato in Ucraina, dove collaborò alla fondazione della comunità salesiana, avviando una piccola parrocchia e un oratorio. Autore di numerose pubblicazioni in lingua ucraina e spagnola, prese parte al Concilio Vaticano II.

Don Nicosia nacque il 3 aprile 1915 a San Giovanni La Punta, provincia di Catania, Italia. L’11 novembre 1935, quando ancora doveva emettere la sua prima professione salesiana, iniziò la sua missione ad Hong Kong e a Macao. Nel 1958 giunse a Ka Ho, Macao, per curare i pazienti affetti dal Morbo di Hansen (lebbra). Grazie all’uso della medicina occidentale e alla sua infaticabile dedizione, i pazienti cominciarono a ricevere cure mediche e la malattia alla fine sparì dal villaggio.

Don Nicosia aiutò anche moltissimi di questi malati a vincere lo stigma che li colpiva e a reinserirsi nella società. Tra le numerose opere benefiche compiute si ricordano anche la costruzione di una scuola e di un ospedale per disabili, sempre a Macao.

Missionario per oltre 80 anni, dedito al catechismo e tutto orientato a vivere il “Da mihi animas” di Don Bosco, don Nicosia è spirato circondato da una dozzina di Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice che pregavano attorno al suo letto, dopo aver ricevuto la benedizione dell’Ispettore salesiano in Cina, don Lanfranco Fedrigotti, e del vescovo emerito di Hong Kong, il cardinale salesiano Joseph Zen Ze Kiun.

A lui fu dedicato, nel 2015, anche un documentario: “Don Gaetano Nicosia, l’Angelo dei Lebbrosi

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