Brasile – “Ho imparato a scuola che cos’è la solidarietà e l’importanza di non essere individualista”. La testimonianza di Lílian Maia

30 Novembre 2017

(ANS - Niterói) – “Tutto ciò che sono lo devo alla mia infanzia. Sono sempre stata una bambina estroversa, carismatica e affettuosa e mi piaceva chiacchierare sia con i bambini, sia con gli adulti. A scuola volevo essere rappresentante di classe e, poiché studiavo in una scuola cattolica, mi piacque entrare a far parte della Pastorale Giovanile. Ed è in quell’ambiente che ho imparato a sviluppare me stessa, come essere umano”. È la testimonianza di Lílian Maia, exallieva salesiana, avvocato di professione e formatrice in qualità di coach.

Che ricordi hai della tua infanzia?

Nella Pastorale Giovanile eravamo divisi in gruppi, di solito per età, e avevamo incontri settimanali per parlare di religione, comportamenti, valori, aspetti motivazionali della nostra vita, quelle abilità che ognuno di noi amava sviluppare… Organizziamo visite agli orfanotrofi e agli ospedali, che mi resero consapevole di quanto fosse importante sviluppare queste opere sociali! Ho imparato cos’è la solidarietà e l’importanza di non essere individualista. Amavo raccogliere cibo nel mio palazzo per le “Campagne di Solidarietà” ed ero la prima a donare giocattoli e vestiti per quelle realtà che visitavamo.

Cosa hai imparato nella tua scuola?

Ho appreso proprio a scuola grandi insegnamenti, che mi accompagnano nella vita adulta. Tra questi, posso dire: identificare e creare piani di azione collaborativi per il futuro; sviluppo dello spirito di solidarietà, di cooperazione e unione tra gli esseri umani; sviluppo del senso di associazione e appartenenza tra colleghi; consapevolezza che la leadership è un processo di apprendimento; l’importanza di costruire forti alleanze e relazioni. Nel concreto: onestà, auto conoscenza, fiducia in se stessi, flessibilità, intelligenza sociale, coerenza con i propri valori.

Come porti avanti quanto hai imparato a scuola?

Oggi svolgo una professione che mi permette di usare tutti gli insegnamenti che ho appreso da studentessa. E, cosa ancor più incredibile, posso sviluppare quelle forze in un numero sempre maggiore di persone. Credo che non sarei in grado di stimolare quegli insegnamenti se non li avessi prima vissuti e creduti. Nel coaching ho trovato la mia missione: aiutare un numero crescente di persone a perseguire lo sviluppo e l’apprendimento, in modo che i loro obiettivi siano gradualmente raggiunti seguendo fasi di cambiamento che culminano nel raggiungimento di un obiettivo finale.

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