Vaticano – “Un incontro con il Santo Padre per discernere cosa sia meglio in quest’ambito”

14 Maggio 2018

(ANS – Città del Vaticano) – Inizierà domani, 15 maggio, in Vaticano, l’incontro tra Papa Francesco e i vescovi del Cile, motivato “dalle sfide straordinarie poste dagli abusi di potere, sessuali e di coscienza che si sono verificati in Cile negli ultimi decenni”, come riportato dalla Sala Stampa della Santa Sede. L’obiettivo di questo lungo “processo sinodale” è discernere insieme, alla presenza di Dio, le responsabilità, e provvedere ai cambiamenti che impediscano la ripetizione di questi atti e che possano ripristinare la comunione ecclesiale nel Paese. “Lo vedo con gratitudine e sollievo… Segnerà un prima e un dopo” ha detto in proposito il salesiano mons. Héctor Vargas, vescovo di Temuco.

Il Santo Padre ha preso questa decisione dopo il suo viaggio in Cile, realizzato nello scorso gennaio, e a seguito della missione dell’arcivescovo di Malta, mons. Charles J. Scicluna, sempre in quel Paese.

Agli incontri con il Santo Padre e il Prefetto della Congregazione per i Vescovi, il card. Marc Ouellet, PSS, parteciperanno 31 vescovi diocesani e ausiliari e 2 vescovi emeriti. Tra di essi, anche tre Salesiani: il card. Riccardo Ezzati, arcivescovo di Santiago del Cile; mons. Bernardo Bastres, vescovo di Punta Arenas; e mons. Héctor Vargas, vescovo di Temuco.

Pochi giorni prima della sua partenza per Roma, mons. Bastres ha scritto una lettera ai fedeli della sua diocesi, per spiegare loro il senso dell’incontro. “Vogliamo farci carico degli errori che ci corrispondono e correggerli, in modo tale che la Chiesa sia, sempre più, un ambiente sano e sicuro per bambini e giovani… Una Chiesa con delle ferite è in grado di comprendere le ferite del mondo di oggi e farle diventare sue… Una Chiesa con delle ferite non si pone al centro, non pensa di essere perfetta, ma pone al centro l’unico che può guarire le ferite: Gesù Cristo”.

Nella sua lettera pastorale il vescovo di Punta Arenas riafferma la sua fedeltà al Papa e chiede a tutti di pregare per il buon esito dell’incontro: “mi sottometterò nuovamente alla volontà di Pietro, la cui missione è di vigilare sulla santità del Popolo di Dio…”; e ancora: “Vi chiedo, come ha chiesto il Papa, di essere in questo momento in uno ‘stato di preghiera’, per la nostra Chiesa in Cile e la nostra diocesi di Magallanes”.

Da parte sua mons. Vargas, nell’ambito di una lunga intervista concessa all’emittente “Emol TV”, ha sottolineato: “Il problema degli abusi è stato qualcosa di estremamente doloroso… Sono diversi anni che ci stiamo lavorando e ancora non siamo riusciti a venirne fuori, nonostante gli sforzi enormi che la Chiesa in Cile ha fatto: per affrontare il tema, portare alla luce l’accaduto, accogliere le vittime, formare sul tema tutti gli agenti pastorali… Solo nella diocesi di Temuco abbiamo formato oltre mille agenti pastorali. Davvero, abbiamo preso molto sul serio tutto questo e ci stiamo lavorando in tutte le diocesi del Paese”.

Mons. Vargas è assolutamente fiducioso sul cammino intrapreso dalla Chiesa cilena e su quanto seguirà all’incontro con il Papa. “Siamo disposti a fare tutto quello che ancora sia necessario da questo punto di vista… Qualsiasi cosa decida il Santo Padre, sarà un bene per noi”.

I vescovi salesiani esprimono la loro volontà di lavorare in comunione con Papa Francesco e la speranza di poter ricostruire il rapporto tra la Chiesa e la società cilena.

InfoANS

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