Filippine – Cosa imparano i volontari nelle terre di missione?

26 Novembre 2019

(ANS – Cebu City) – Christine Umpad è una giovane filippina che ha trascorso un mese come volontaria missionaria in Cambogia, grazie al programma di volontariato salesiano “SALVO” (Salesian Lay Volunteers). Qui di seguito racconta cosa ha imparato attraverso quest’esperienza.

Come è stata la tua breve esperienza di volontariato in Cambogia?

L’esperienza di volontariato è stata per me un sogno diventato realtà. Ho sempre sognato di fare volontariato all’estero, per poter in qualche modo restituire e condividere i favori che ho ricevuto dai salesiani che mi hanno aiutato nel passato e nel presente. È stato molto appagante per me, come exallieva e come insegnante.

Qual è stata una delle più grandi gioie di questa esperienza?

La mia gioia era tutta nel sorriso dei giovani a me affidati, dei miei amici e delle persone che ho incontrato durante il mio soggiorno lì. Sono stata veramente felice di vedere i miei allievi imparare qualcosa di nuovo durante il tempo di studio insieme. E soprattutto quando vedevo che facevo nuove amicizie nonostante la barriera linguistica.

E qual è stata, invece, una delle più grandi sfide?

La lingua ha in qualche modo ostacolato la mia esperienza di volontariato. A volte è stato davvero difficile comunicare con alcuni studenti. Ci sono stati momenti in cui volevo parlare con gli altri, ma era frustrante perché non riuscivo a spiegare loro bene le cose. Ma comunque, a me piacciono le sfide!

Cosa hai imparato da quest’esperienza?

Forse l’insegnamento più grande è quello di essere flessibile in ogni momento. Ci sono momenti in cui è necessario adattarsi per passare da una cosa all’altra. Quest’esperienza mi ha davvero insegnato ad essere adattabile a qualsiasi situazione.

In che modo quest’esperienza ha influenzato il tuo percorso di vita?

L’esperienza ha lasciato delle impronte nel mio cuore. Come insegnante, ho imparato ad apprezzare i miei studenti e il loro retroterra. Ho capito che gli studenti hanno origini diverse, che possono aver influenzato il loro comportamento a scuola. Come figlia, ho apprezzato ancora di più la mia famiglia, sapendo che alcuni studenti possono incontrare la loro famiglia solo poche volte l’anno. Come persona, mi sono sentita molto fortunata per aver fatto questo viaggio.

Cosa rappresenta per te Don Bosco dopo questa esperienza?

Don Bosco significa spendersi per gli altri. È come offrire l’orecchio per ascoltare, la mano per aiutare gli altri. Essendo exallieva già da più di un decennio, credo che chiunque possa diventare il Don Bosco di oggi! Tutto ciò di cui ha bisogno è un cuore che batte per gli altri. Sicuramente, fare del bene può portare molto lontano.

Che cosa può offrire al mondo di oggi il messaggio di Don Bosco?

Il sogno dei 9 anni di Don Bosco è un messaggio rilevante anche per il mondo di oggi! Prendersi cura degli altri non richiede poteri soprannaturali: basta essere se stessi, con la guida di Gesù e Maria.

Fonte: AustraLasia

InfoANS

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