Brasile – L’ascolto: la base del dialogo
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04 Marzo 2020

(ANS - San Paolo) – In un contesto iperconnesso tutti vogliono parlare, avere una voce, scrivere ciò che pensano, sentono, conoscono, credono. Le reti sociali si moltiplicano: c’è spazio per chi vuole scrivere un testo completo o solo poche parole che non superino i 160 caratteri; o anche per chi vuole condividere solo un simbolo, un’immagine, un’icona di ciò che sta pensando. Migliaia di voci che vogliono essere ascoltate in mezzo alle voci del mondo moderno.

Il termine “ascoltare” viene dal latino e significa ascoltare con attenzione, cioè non si riferisce solo al processo di decodificazione di alcune parole, ma va oltre. Per ascoltare, è necessario stare in silenzio e udire ciò che l’altro ha da dire. L’ascolto richiede di lasciare il proprio mondo per immergersi in quello dell’altro.

Secondo Papa Francesco: “Ascoltare è molto più che udire. Udire si riferisce alla sfera dell’informazione; l’ascolto, invece, si riferisce alla sfera della comunicazione e richiede vicinanza. L’ascolto ci permette di assumere un atteggiamento giusto, abbandonando la condizione di spettatori”.

Senza l’ascolto non c’è dialogo, solo rumore. In un mondo dove non c’è dialogo, la violenza cresce, perché opinioni diverse dalla mia diventano un pericolo per me. Una società violenta è una società sorda, incapace di sentire il dolore degli altri, incapace di vedere la realtà. È una società malata!

Gesù, modello di comunicazione, spesso iniziava un dialogo con delle domande: “Cosa vuoi da me?”; “Chi dite che io sia?”; “Mi ami?”. In altre occasioni, lasciava semplicemente che la gente andasse da lui a chiedergli qualcosa. Gesù, pur sapendo molte cose, o forse sapendo già tutto quello che avrebbe sentito, ascoltava, lasciando risuonare nel suo cuore la parola dell’altro. Gesù non ha paura di ascoltare e così riesce a dare la parola giusta al momento giusto.

Se non si riesce ad ascoltare ciò che l’altro ha da dire, come sarà possibile ascoltare i segni dei tempi?

Dio parla attraverso gli uomini e le donne di oggi, parla attraverso i fatti, le situazioni quotidiane, parla anche nel silenzio del proprio cuore. Per ascoltare Dio, è necessario spogliarsi di ogni pretesa e desiderio particolare, per ascoltare il grande Altro. Se non siamo capaci di ascoltare, non siamo capaci di parlare, di comunicare ciò che viene da Dio. Corriamo il rischio di diventare, come dice Papa Benedetto XVI, dei cristiani muti, che non hanno nulla da dire al mondo e sul mondo che li circonda.

Il mondo ha bisogno di ascolto e solo ascoltando possiamo dire parole corrette e assertive, senza violenza e senza imposizione.

Suor Márcia Koffermann, FMA

Fonte: Bollettino Salesiano (Brasile) 

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