Belgio – Alla ricerca del “potere della vulnerabilità”, insieme ai giovani
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13 Maggio 2021

(ANS - Heverlee) – Lo scorso 28 aprile una ventina di educatori e insegnanti delle realtà salesiane presenti in Germania, Austria, Olanda e Belgio si sono riuniti digitalmente per un programma di formazione dal titolo: “Scoprire il potere della vulnerabilità insieme ai giovani”. L’iniziativa è stata promossa da diversi organismi salesiani: il “Don Bosco Bildungsforum” dell’Ispettoria dell’Austria (AUS), il “Don Bosco Vorming & Animatie”, dell’Ispettoria di Belgio Nord e Olanda (BEN) e lo “Jugendpastoralinstitut Don Bosco”, dell’Ispettoria della Germania (GER).

All'inizio della giornata i partecipanti sono stati introdotti al Kintsugi, l’arte giapponese di riparare la ceramica rotta con della vernice dorata. Secondo quest’arte, le tracce della frattura e della riparazione contribuiscono esse stesse alla bellezza di un oggetto. Da tale tecnica è stato ricavato che anche gli esseri umani possono “guarire”, grazie a delle venature dorate che trasformano le cicatrici in qualcosa di nuovo, qualcosa di più bello. All’interno di aule virtuali, si è poi ragionato insieme a partire da queste domande: “Come potremmo sentirci se non dovessimo più nascondere le crepe della nostra vita? È possibile considerare la vulnerabilità come un’opportunità di crescita e non solo come ‘debolezza’?”

Lo stesso Don Bosco dovette fare i conti con numerose avversità e disgrazie: la perdita del padre in tenera età, la sua fragile salute, le resistenze che gli venivano da diverse parti, i problemi economici, i numerosi attacchi ostili della stampa… e molto altro ancora. Anche se queste sfide hanno lasciato le loro cicatrici in Don Bosco, egli seppe usare la propria vulnerabilità come forza e come opportunità di crescita.

Per questo durante la giornata è stato osservato che la vulnerabilità può essere allora il luogo di nascita dell’amore, della relazione, della gioia, del coraggio, dell’autenticità, dell’empatia e della creatività. In questo modo, la vulnerabilità può anche essere considerata come una fonte di speranza e il cammino verso una vita spirituale più profonda e significativa.

Nel pomeriggio le attività della giornata sono proseguite allargando gli orizzonti, e mettendo al centro del dibattito delle nuove domande: “Come affrontare la propria vulnerabilità come educatore e la vulnerabilità dei giovani? Come assicurare più resilienza nei giovani?”.

Al termine della giornata è sato possibile trarre degli insegnamenti validi per tutti, particolarmente in questo tempo: “La pandemia di Covid-19 ha indiscutibilmente lasciato cicatrici nella nostra società. Tutti abbiamo dovuto affrontare l’isolamento, la mancanza di contatti sociali, la perdita di persone care, l’incertezza… Eppure, in virtù di questo programma arricchente, siamo giunti alla conclusione speranzosa che utilizzando la propria vulnerabilità individuale e la volontà di ripararsi e guarire, si può essere forti e resilienti insieme ai giovani” ha commentato don Carlo Loots, Delegato per la formazione dei collaboratori nella Famiglia Salesiana dell’Ispettoria BEN.

“Inoltre, il confronto con colleghi di diversi Paesi e contesti, pure online, ha arricchito lo scambio. Vale la pena rifarlo” ha infine concluso don Loots.

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