1 – Il titolo
Dilexi te signfica: “Ti ho amato” ed è un titolo tratto dal Libro dell'Apocalisse (Ap 3,9)
2 – La data
Il documento è stato firmato lo scorso 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi
3 – Papa Francesco
Proprio Papa Francesco aveva iniziato nei mesi prima della morte il lavoro sull’esortazione apostolica. Come con la Lumen Fidei di Benedetto XVI, nel 2013 raccolta da Jorge Mario Bergoglio, anche questa volta è il successore a completare l’opera che rappresenta una prosecuzione della Dilexit Nos, l’ultima enciclica del Papa argentino sul Cuore di Gesù
4 – San Francesco
San Francesco d’Assisi è la fonte principale di ispirazione
5 – I poveri
L’Esortazione Apostolica sottolinea come sia forte il “nesso” tra amore di Dio e amore per i poveri. E richiama il tema della “opzione preferenziale” per i poveri, espressione nata non per indicare “un esclusivismo o una discriminazione verso altri gruppi”, bensì “l’agire di Dio” che si muove a compassione per la debolezza dell’umanità
6 – Una chiesa povera e per i poveri
Viene recuperato il desiderio di “una chiesa povera e per i poveri”
7 – Cultura dello scarto, libertà del mercato, pastorale delle élite
Viene ricordato che ancora persiste - “a volte ben mascherata” - una cultura dello scarto che “tollera con indifferenza che milioni di persone muoiano di fame o sopravvivano in condizioni indegne dell’essere umano”. Ciò che invoca il Papa è una “trasformazione di mentalità”
8 – Il lavoro
Viene difeso l’accesso a un lavoro degno e ai mezzi di trasformazione sociale
9 – La carità
Nei secoli, santi, beati, missionari hanno incarnato l’immagine di “una Chiesa povera per i poveri” (35). Da Francesco d’Assisi e il suo gesto di abbracciare un lebbroso (7) a Madre Teresa, icona universale della carità dedita ai moribondi dell’India “con una tenerezza che era preghiera”
10 – Le donne
Un pensiero è rivolto a tutte quelle donne “doppiamente povere”, che vivono in “situazioni di esclusione, maltrattamento e violenza, perché spesso si trovano con minori possibilità di difendere i loro diritti”.
