“Parlare con il cuore”: Un grande antidoto per i mali del mondo di oggi
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20 Maggio 2023

“Rivoluziona il mondo con la tua gentilezza, parlando con il tuo cuore”, è il sogno che Papa Francesco immagina per l’umanità attraverso il suo messaggio per la 57a Giornata Mondiale delle Comunicazioni, che cade in questa domenica dell’Ascensione, 21 maggio 2023. Parlare col cuore. Secondo verità nella carità”, questo è il miglior antidoto che può curare i mali della società di oggi.

Papa Francesco dà un piano d’azione molto concreto: “Comunicare con il cuore, nella verità e nella carità”. Ascoltando e parlando con il cuore all’altro cuore, la comunicazione può diventare positiva e salutare.  La soluzione si trova e scaturisce dal cuore dell’uomo. Papa Francesco cita le parole di Benedetto XVI: “Il programma del cristiano — il programma del buon Samaritano, il programma di Gesù — è «un cuore che vede». Questo cuore vede dove c'è bisogno di amore e agisce in modo conseguente”. Parlare con il cuore, quindi, è visto come un progetto che dura tutta la vita per ogni cristiano. 

Il simbolismo del cuore

Il cuore è una forza universalmente riconosciuta ed è il simbolo più popolare al mondo oggi. “Le cose più belle del mondo non si possono vedere e nemmeno toccare, vanno sentite con il cuore”, affermava la famosa scrittrice americana Helen Keller. È forse l’espressione migliore e più profonda dell’amore umano, la fonte da cui scaturisce e risiede tutto il bene. Ovviamente, se tutti sappiamo che il cuore biologico è l’organo più vitale e delicato del corpo umano, il cuore spirituale è il centro della vera umanità, la fonte di tutti i sentimenti e le emozioni umane e delle facoltà intellettuali e spirituali. È interessante notare che Papa Francesco usi questa metafora del cuore per affermare che esso è uno strumento potente per portare quella grande trasformazione di cui il mondo ha bisogno.

Comprensione del “cuore” nelle Scritture

Tutte le religioni hanno una comprensione particolare del concetto di “cuore”. È il luogo dove risiede Dio, dove si può ricevere la grazia di Dio o dove si può sperimentare la pura energia spirituale.  Anche la Sacra Scrittura ci regala bellissime affermazioni sul cuore, attraverso le quali percepiamo che il cuore è la chiave per relazionarsi con Dio, per vedere Dio e sperimentare Dio e, allo stesso modo, per amare e relazionarsi con ogni persona umana. Il cuore è la fonte o il centro di controllo che determina le scelte e le decisioni di una persona, e rivela la sua identità. Infatti, il “cambiamento del cuore”, la “purificazione del cuore” è un requisito essenziale per sperimentare la trasformazione di tutto il proprio essere e diventa il terreno perfetto per far fluire tutta l’energia positiva nella vita. 

Perché non parliamo con il cuore?

Parlare con il cuore non è un gesto spontaneo. Spesso la nostra mente e il nostro cuore sono pieni di pregiudizi, paure, ansie e insicurezze e la nostra comunicazione diventa molto sorvegliata. Da un lato, sentimenti di orgoglio, invidia, ego ed egoismo ci impediscono di aprire il cuore. Dall’altro lato, anche le emozioni amare di rabbia, senso di colpa e sentimenti di vendetta non ci aiutano a riconoscere il cuore dell’altro. Vogliamo comunicare più di noi stessi e spesso la verità e la carità scarseggiano o si trovano in misura minore. Non comunichiamo per ascoltare e capire l’altro.

La nostra comunicazione non prevede di sintonizzarsi, di ascoltare con pazienza e di capire l’altro con un atteggiamento imparziale. Siamo anche così ostinati con le nostre idee e i nostri pensieri che continuiamo a filtrare o a pregiudicare ciò che l’altro dice. A volte, nella nostra comunicazione, le nostre intenzioni e il nostro scopo non sono benevoli, ma vendicativi, polemici e meschini. Di conseguenza, non riconosciamo l’altro come nostro fratello o sorella e spesso la razza, il colore, la lingua e lo status sociale diventano blocchi vitali per la nostra comunicazione.

Comunicazione di Gesù da cuore a cuore

Gesù era un eccezionale comunicatore che parlava con il cuore. Aveva una personalità magnetica e riusciva a penetrare nel cuore di ogni persona, a toccarla, a guarirla e a trasformarla parlando dal suo cuore al loro cuore. L’esempio per eccellenza è l’episodio dei due discepoli sulla strada di Emmaus (Lc 24, 13-35), che anche Papa Francesco ci offre per riflettere alla luce di questo tema.

Gesù risorto accompagna i due discepoli di Emmaus, senza alcun invito. È paziente e li ascolta senza interruzioni. Poi parla loro con il cuore, accompagnando il cammino della loro sofferenza con rispetto, proponendosi e non imponendosi. Il suo ascolto attento e il suo parlare con il cuore fanno sì che i due discepoli si sentano veramente ascoltati e realizzati, e il loro “cuore s’infiamma”, e tornano con gioia ad annunciare Cristo risorto ai loro fratelli e sorelle.

Come possiamo parlare con il cuore?

Parlare con il cuore non significa acquisire un’abilità, o parlare con la persona, nel momento o nel luogo giusto, e nemmeno semplicemente fare la cosa giusta. Non c’è bisogno di una preparazione speciale o di un piano preliminare, perché sgorga direttamente dal cuore e deve procedere verso il cuore dell’altro. È una comunicazione al livello più profondo, che mette in contatto con ciò che sta a cuore all’altra persona. Significa essere semplicemente onesti e genuinamente empatici con la persona con cui si comunica. Il cuore va ascoltato, è la fonte suprema della vita, la casa fisica e spirituale della nostra esistenza. Solo ascoltando e parlando con un cuore puro possiamo vedere oltre le apparenze e toccare l’altro.

Parlare con il cuore nasce fondamentalmente dall’amore, dalla verità e dalla carità che risiedono nel cuore.  Questo è il fondamento che apre la strada a ogni conversazione autentica. Non è una comunicazione che si aspetta un riconoscimento, un apprezzamento e un’approvazione per se stessi, ma si tratta di riconoscere l’altro. La chiave del “parlare con il cuore” è che si tratta dell’altro e non di se stessi. Sarà difficile e impegnativo parlare con il cuore se non si ha questa genuina attenzione e preoccupazione per l’altro.  

Cordialità: un’arma potente per la comunicazione

Rivoluzionare il mondo con cordialità, tenerezza e dolcezza. Le parole del padre della dolcezza, San Francesco di Sales, risuonano nelle nostre orecchie: “Si prendono più mosche con una goccia di miele che con un barile d'aceto”; e il detto del libro dei Proverbi (25:15), “una lingua morbida spezza un osso”, affermano il potere della cordialità. Oggi più che mai, parlare con il cuore è essenziale per promuovere una cultura di pace, che permetta il dialogo e la riconciliazione.

Papa Francesco dice chiaramente che questa scelta deve nascere da un’autentica preoccupazione per gli altri. Egli esorta i comunicatori a creare una rivoluzione con la comunicazione del cuore e a trasmettere la “forza gentile dell’amore”. Oggi, nel drammatico contesto di conflitti globali che stiamo vivendo, l’affermazione di una comunicazione non ostile diventa indispensabile, e questa cordialità può toccare anche i cuori più induriti. Non significa scendere a compromessi su tutto, ma piuttosto proclamare la verità con carità e dolcezza.

“Parlare con il cuore”: il cuore del processo sinodale

I verbi “ascoltare”, “condividere”, “sentire” e “rispettare” rispecchiano i principi fondamentali della sinodalità. Papa Francesco lo afferma in modo enfatico: L’ascolto senza pregiudizi, attento e aperto, permette di parlare secondo lo stile di Dio, nutrito di vicinanza, compassione e tenerezza. Abbiamo un bisogno urgente nella Chiesa di una comunicazione che accenda i cuori, che sia balsamo per le ferite e che faccia luce sul cammino dei nostri fratelli e sorelle. Sogno - dice - una comunicazione ecclesiale che sappia lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, dolce e allo stesso tempo profetica, che sappia trovare nuove vie e mezzi per il meraviglioso annuncio che è chiamata a dare nel terzo millennio”.

Diventare rivoluzionari che parlano con il cuore

Seguite il vostro cuore e sarete sicuri di affrontare la vittoria. Il linguaggio del cuore può superare tutte le barriere e distruggere tutti i nemici. Il proverbio arabo: “Getta il tuo cuore davanti a te e corri verso di lui”, dice chiaramente che se ognuno si carica di questa sensibilità, disponibilità e comprensione per cercare e offrire la verità nella carità, diventa la chiave per trasformare l’altra persona.   “Parlare con il cuore” è una scelta strategica, un intervento volto a mobilitare gli altri e a trasformare gli altri.

La convinzione di San John Henry Newman era: “Per parlare bene, basta amare bene”. Citando lui, Papa Francesco spiega che la vera comunicazione non è una strategia, una campagna di marketing o una manipolazione di qualsiasi tipo. Piuttosto la vera comunicazione, come ha detto bene Newman, riguarda chi siamo, “un riflesso dell’anima”. Si tratta di come ci amiamo l’un l’altro. L’amore è l’essenza della vera comunicazione. Parlare con il cuore significa essenzialmente un sentire per l’altro e sentire con l’altro. Forse, se questa è l’eco del cuore in ogni uomo e donna, la rivoluzione della cordialità potrà certamente guarire il mondo, curare l’umanità da tutti i suoi mali e trasformare il mondo, ripristinando la pace e l’armonia.

InfoANS

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