RMG – Conosciamo i nuovi missionari: Blaise, dal Congo alla Germania

(ANS – Roma) – Blaise Mulumba è missionario in Germania, membro della 154a Spedizione Missionaria Salesiana, e che quest’anno ha preso parte al Corso Germoglio e ha ricevuto la croce missionaria dalle mani del Rettor Maggiore lo scorso martedì, 11 novembre.

Presentati, Blaise!

Io sono Blaise Mulumba Ntambwe. Sono Salesiano di Don Bosco dal 2020. Vengo dall’Ispettoria “Maria Santissima Assunta” dell’Africa Centrale (AFC), nella Repubblica Democratica del Congo. Ho fatto la prima parte della mia formazione iniziale in AFC, poi ho trascorso quasi due anni nella Visitatoria “Maria Ausiliatrice” di Africa Congo-Congo (ACC), a Kinshasa per l’attesa dei documenti di viaggio e il tirocinio pratico. Dalla fine di maggio 2025, mi trovo nell’Ispettoria tedesca “San Bonifacio” (GER), che comprende anche la Turchia. Attualmente sono ancora in fase di apprendimento e padroneggiamento della lingua.

Che cosa ti ha ispirato nella decisione di diventare missionario?

Già da bambino ho avuto un’esperienza positiva, dapprima con i Missionari d’Africa che tenevano la parrocchia e con i Salesiani di Don Bosco che venivano ogni fine settimana per le attività pastorali oratoriane. Più tardi, come studente del primo anno in uno degli istituti superiori dei salesiani di Don Bosco (l’ECOPO, attualmente Università Don Bosco di Lubumbashi), sono stato toccato dal messaggio di invito alla disponibilità missionaria del Rettor Maggiore nel quale invitava i giovani a diventare salesiani per servire i più bisognosi e i Salesiani a rendersi disponibili per la missione affinché i giovani di tutto il mondo che mancano di accompagnamento possano beneficiare del calore e dell’educazione salesiana. Mi sono preso un po’ di tempo per pensarci. Poi, con l’aiuto degli accompagnatori salesiani, ho potuto decidere di essere Salesiano di Don Bosco.

Sei felice della destinazione che ti è stata assegnata? Hai timori o preoccupazioni riguardo al nuovo luogo, alla cultura o alle persone?

Sono di mentalità aperta. Incontrare nuove culture non è mai stato un problema. Imparo attraverso gli altri. Non mi aspettavo questa la destinazione, la Germania, ma è stato Dio che ha voluto che io fossi dove mi trovo. Ho accettato la destinazione con fede. Ci sono da qualche mese e mi trovo bene.

Come hanno reagito familiari, amici e tuoi confratelli quando hai parlato loro della tua vocazione missionaria?

Per la famiglia è stata una sorpresa perché non avevo mai parlato della missione con loro prima. Ma hanno capito che questa è la via di Dio per me. Quanto ad amici e confratelli, ognuno aveva la sua posizione. Ma alla fine hanno capito che questa è una scelta di vocazione.

Quali sono i tuoi progetti e sogni per la tua vita missionaria?

Il mio progetto è di inserirmi sempre più nel progetto della mia Ispettoria GER e della Chiesa locale. In questo modo risponderò alla volontà di Dio.

Hai in mente qualche modello di grande missionario di cui vorresti seguire lo stile e la vita?

Gesù è il grande modello di ogni missionario. La sua vita ne è la prova. Ha vissuto tutta la sua vita facendo la volontà del Padre. Accanto a lui ho la figura di san Francesco de Sales, che ispirò Don Bosco con la sua carità fraterna e la pazienza nella sua missione. Anche per me Santa Teresina è un modello carismatico delle Missioni, con la sua testimonianza di preghiera e di sacrificio. Con Lei si capisce che la forza dell’apostolato sta nella preghiera.

Come vivi l’esperienza del corso missionario (Corso Germoglio) e il ricevere la Croce Missionaria nel 150° anniversario della Prima Spedizione Missionaria?

È un’esperienza arricchente perché mi permette di ricevere più informazioni utili come salesiano e soprattutto come missionario ad gentes. Questi corsi mi permettono di crescere in modo diverso e di avere un altro sguardo sul mondo, sulla Chiesa e sulla missione salesiana. Sono della 154a Spedizione e mi dico che è stato Dio che ha voluto che potessi partecipare ai corsi della 156a Spedizione Missionaria per festeggiare i 150 anni della prima spedizione.

Qual è il tuo messaggio ai giovani riguardo alla scelta missionaria e alla vocazione?

Non smettere mai di fare del bene. Non smettere mai di farlo. È attraverso le buone azioni a favore degli altri che troviamo il senso della nostra vita. Fate ogni cosa con tanto amore. Amate sempre. Se sentite questa chiamata missionaria, non esitate a dire: “Eccomi!”. Abbiate fiducia nella Provvidenza!

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