Angola – Un popolo ricco di fede

02 Luglio 2018

(ANS – Calulo) – Per la celebrazione del 125° anniversario della missione cattolica a Calulo, oggi affidata ai Salesiani, don João Carlos Ribeiro, SDB, ha avuto l’opportunità di compiere un viaggio di 10 giorni in Angola. Ecco le sue impressioni.

I Salesiani sono presenti in Angola da oltre 30 anni e hanno eretto una Visitatoria, con 12 case salesiane e già un terzo dei Salesiani autoctoni.

Si tratta di un Paese ancora in fase di ricostruzione. L’indipendenza dal dominio portoghese venne raggiunta nel 1975, dopo una lunga guerra di liberazione, cui è seguita, dal 1975 al 2002, una sanguinosa guerra civile. Ancora oggi ci sono poche industrie e le strade sono precarie. In campagna la gente lavora nei campi, mentre in città la maggior parte delle persone vive sulla strade vendendo quello che può. Pur essendo un Paese produttore di petrolio, non ha raffinerie; inoltre, è ricco anche di diamanti, ma il 70% della popolazione vive con meno di 2 $ al giorno

Gli Angolani sono un popolo molto religioso e oltre metà della popolazione è cattolica. Nel Paese ci sono 18 diocesi, per la maggior parte affidate al clero locale. Ci sono poi anche molte congregazioni religiose dedicate alle missioni tra i più poveri, con scuole, asili, centri di formazione professionale e parrocchie, come nel caso dei Salesiani.

La parrocchia di Calulo, animata dai Salesiani, accompagna oltre 80 di queste comunità a maggioranza cattolica. In ognuna di esse ci sono circa 20-30 famiglie e una cappella che funge anche da scuola per la comunità. In queste comunità il leader religioso di solito è un catechista, un uomo sposato che raduna settimanalmente la comunità per pregare, guida le feste religiose, si assume la responsabilità della catechesi e visita regolarmente la sede della missione per partecipare alle riunioni organizzative e di formazione.

Nella sede della missione sorgono la chiesa parrocchiale e una scuola con molti studenti adolescenti, accanto alla scuola delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), rivolta invece ai bambini. Nella città c’è anche un’altra chiesa, un piccolo santuario diocesano dedicato alla Madonna di Fatima. Nell’area della missione ci sono anche la casa delle FMA e quella dei Salesiani. La missione supporta un’orchestra sinfonica di bambini e adolescenti e nel terreno adiacente è sorta una fattoria, dove si piantano caffè, banane, arachidi e manioca.

Le persone sono allegre e molto cordiali e alla Messa c’è una grande partecipazione. Cantano molto, ondeggiano e battono le mani. Ad ogni Messa il coro è guidato da un gruppo diverso della comunità, con un direttore in testa, ma tutte le persone cantano e partecipano quasi al 100%. Ci sono anche numerose danze durante la liturgia: alla processione d'ingresso, alla processione della Parola, a quella offertoriale e dopo la Comunione. Le donne indossano panni colorati, e gli uomini e ragazzi si vestono elegantemente per la Messa. I bambini, accompagnati dai loro catechisti, restano silenziosi durante l’Eucaristia, mentre quelli più piccoli, fino a un anno e mezzo, viene portato sulla schiena della madre o di una sorella o una nonna, durante la Messa, come durante il lavoro nei campi.

Un’altra cosa da ammirare è la catechesi. Molte persone partecipano ai corsi di catechismo. A Calulo sono più di 3.000 bambini e giovani, senza contare gli adulti. A Dondo, il Direttore mi ha detto sono 3.200, “niente a confronto con Lwena, dove sono più di 8.000” ha quindi aggiunto.

In Angola possiamo aiutare molto e imparare ancora di più.

Fonte: Salesianos BRE

InfoANS

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