Corea del Sud – L’esigenza di un “glossario salesiano”

02 Agosto 2019

(ANS – Gwangju) – Don Michael Chang, salesiano coreano, attualmente ricopre l’incarico di Direttore della comunità “II Gok Dong” di Gwangju che ospita una scuola secondaria salesiana. Dal 27 al 29 agosto in Myanmar prenderà parte al secondo all’incontro dei traduttori della regione Asia Est-Oceania, un appuntamento, che cade a poco meno di 5 anni di distanza dalla precedente edizione, svoltasi a K’Long, in Vietnam, nell’ottobre del 2014, e che vedrà tra i partecipanti circa 20 salesiani provenienti da Hong Kong e Macao, Giappone, Indonesia, Corea del Sud, Myanmar, Thailandia, Timor Est, Vietnam e Mongolia.

Quale formazione hai ricevuto per il servizio della traduzione?

Sebbene io sia membro del Comitato per le Traduzioni dell’Ispettoria della Corea del Sud (KOR), non ho ancora iniziato tale servizio. Ho tradotto il pensiero della “Buona Notte” più volte per la mia comunità religiosa. Per gli aspetti linguistici sono assistito da un laico collaboratore nella missione, un insegnante di inglese, mentre per quanto riguarda l’adeguatezza dei contenuti salesiani, chiedo consiglio ai missionari presenti nella mia Ispettoria.

Penso che il prossimo incontro sarà una buona occasione per servire i miei confratelli salesiani che non conoscono bene una lingua straniera.

Che metodo utilizzi per tradurre?

Uso i servizi tradizionalmente disponibili su Internet, come Google Translate. Alcuni stanno considerando Papago fornito da un portale coreano perché è ottimizzato proprio per la lingua coreana. Ma ancora non c’è alcuna esperienza. Penso che il Comitato Ispettoriale per le Traduzioni di KOR dovrebbe ragionare su tutto questo e mettere insieme un glossario, una terminologia salesiano coreana.

Cosa ritieni sia necessario per un servizio più efficace e qualificato?

Prima di tutto, penso che sia fondamentale saper fare bene nella propria lingua madre. In secondo luogo, mi viene in mente un’educazione anticipata alle lingue straniere da cui tradurre. E ovviamente, è necessaria una solida conoscenza della spiritualità salesiana sottostante. Se un’Ispettoria ha più di un certo numero di confratelli, è necessario formarne uno perché possa dedicarsi al servizio del traduttore. In questo senso è richiesto anche l’interesse autentico dell’Ispettore e mi aspetto che tale servizio della traduzione sia coordinato attraverso le attività del Comitato per le Traduzioni.

Hai altre aspettative o necessità come traduttore salesiano?

All’incontro regionale dei traduttori mi piacerebbe conoscere i metodi e le motivazioni degli altri traduttori. E suggerisco anche di compilare un “catalogo” della terminologia salesiana, capace di identificare le differenze di utilizzo secondo le diverse lingue e culture.

Fonte: AustraLasia

InfoANS

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