Filippine – Vivere la passione per le vocazioni

29 Novembre 2019

(ANS – Mati) – Con i suoi 80 anni di età, il salesiano coadiutore Lamberto Tena è il promotore vocazionale più anziano della Regione salesiana Asia Est-Oceania. Eppure non si può certo dire che non sappia adeguatamente relazionarsi e coinvolgere i più giovani: quest’anno tra le nove matricole dell’aspirantato di Lawaan, nell’Ispettoria delle Filippine Sud (FIS), ben sette provengono dall’opera “Don Bosco” di Mati, situata sull’isola di Mindanao, e sono il frutto della testimonianza di tutta la comunità salesiana e dell’accompagnamento vocazionale paziente, coerente e appassionato del sig. Tena.

Il salesiano, infatti, continua ad assistere gli oltre 300 allievi del centro dando lezioni di disegno tecnico e soprattutto come primo animatore della pastorale vocazionale. Il gruppo vocazionale del “Don Bosco Mati” si riunisce ogni giorno per almeno un momento di condivisione, preghiera o semplice accompagnamento.

Molti membri della Famiglia Salesiana sono impressionati dalla sua passione e impegno nella Pastorale Vocazionale. Cos’è che la motiva?

Sin da quando sono diventato salesiano, nel 1960, ho sempre avuto interesse a cercare altri giovani che diventassero salesiani per servire il Signore. E tale desiderio è cresciuto ancora molto quando sono stato assegnato all’Aspirantato per i Salesiani Coadiutori di Cebu come formatore. Nei miei 6 anni trascorsi lì vidi passare molti ragazzi, provenienti dalle case di Victorias, Cebu e Manila, fino a picchi di 70 aspiranti. Amo veramente tanto quest’impegno vocazionale!

In che modo attira e accompagna gli allievi del DB Mati nel loro cammino vocazionale?

In primo luogo, devo essere un buon salesiano, dando il buon esempio come religioso consacrato e Figlio spirituale di Don Bosco, qualcuno che è gentile, amorevole e generoso.

In secondo luogo, parlo con loro, conosco le loro famiglie e il loro interesse per la spiritualità - e sono coerente e assiduo nello stare spesso insieme a loro, aiutandoli e guidandoli.

Cosa vuole condividere sul loro contributo personale e comunitario alla pastorale vocazionale?

Vorrei solo che tutti i salesiani, giovani e anziani, fossero sempre con i giovani affidati alle nostre cure. Stare sempre con loro. Se vogliamo avere più vocazioni per i salesiani, allora che siano al loro servizio 24 ore al giorno, perché hanno bisogno di noi.

Sono grato alla mia comunità salesiana a Mati per aver sostenuto tutte le mie attività in materia.

E concludo dicendo che sono felice di essere un Salesiano Coadiutore, perché mi è stata data l’opportunità di essere assegnato all’oratorio, la prima opera di Don Bosco, al servizio dei ragazzi poveri; e poi ho insegnato Educazione Fisica alle elementari, sono stato nei convitti, negli orfanatrofi, nelle case per i giovani abbandonati come nei centri per ritiri spirituali. Infine nel Centro di Formazione, dove ho trovato la felicità insegnando per molti anni e dove ho scoperto molte vocazioni.

Fonte: AustraLasia

InfoANS

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