Argentina – L’educazione ricevuta deve diventare una forza che stimoli l’incidenza degli Exallievi nel mondo
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24 Giugno 2020

(ANS – Buenos Aires) – Noi che corriamo, saltiamo, cantiamo e giochiamo nei loro cortili; noi che sogniamo come Don Bosco a favore dei giovani; noi che vogliamo fare un oratorio in ogni luogo che visitiamo. Tutti noi insieme siamo invitati a celebrare la giornata dell’Exalievo di Don Bosco. Don Ángel Fernandez Artime ci invita: “L’educazione ricevuta... deve diventare una forza che stimoli l’incidenza dell’Exallievo nel mondo, per trasformarlo e per renderlo più umano”.

Come 150 anni fa, Don Bosco continua ad insistere presso tutti coloro che si considerano “Exallievi”: “Una cosa più di ogni altra vi raccomando, o miei cari figlioli, ed è questa: dovunque vi troviate, mostratevi sempre buoni cristiani e uomini probi. Molti di voi hanno già famiglia. Ebbene, quella educazione che voi avete ricevuta nell’Oratorio da Don Bosco, partecipatela ai vostri cari” (M.B., 14, 511).

Carlo Gastini era il motore della tradizionale Festa dell’Exallievo, ogni 24 giugno. Don Bosco gli aveva detto: “Tu, Gastini, sarai il giullare dei salesiani fino a settant’anni”, e lui glielo ricordava continuamente. Il suo amore e la sua lealtà per l’opera salesiana sono durati fino all’ultimo giorno della sua vita.

Secondo le cronache, Gastini - insieme agli altri “vecchietti dell'oratorio” – trasformò la festa di Don Bosco in una tradizione ancora oggi viva. La celebrazione consisteva in declamazioni e canti, testimonianze e aneddoti in onore di Don Bosco, oltre a un pasto o un brindisi con un momento di preghiera. L’obiettivo era quello di rendere grazie per la vita e la dedizione di “papà Giovanni” (Bosco).

Come ebbe a dire una volta Gastini: “Noi siamo tutti di Don Bosco. Niente è nostro qui, tutto è suo” (MB XIII, 133).

Quando ci incontriamo, sentiamo quella corrente elettrica che ci fa sintonizzare immediatamente a gestire gli stessi codici. Ognuno degli Exallievi ha esperienze personali cariche di ricordi e di avvenimenti, con volti di salesiani, di compagni e di educatori significativi, con avvenimenti e aneddoti riguardanti i compagni e amici oratoriani.

C’è un tema comune di sottofondo: l’incontro nel cortile salesiano ha trasformato la vita di ciascuno. “Amiamo l'esperienza educativa che abbiamo vissuto e vorremmo che anche molti altri la vivessero: abbiamo portato i nostri figli, i nostri amici, le mogli e i mariti a conoscere quei luoghi che sono stati così significativi nel nostro percorso di vita. È il nostro modo di dimostrare affetto e gratitudine”.

Non siamo più in una casa salesiana, ma restiamo sempre con Don Bosco, perché lui è rimasto in noi per sempre.

Il Rettor Maggiore, Don Á.F. Artime, invita tutti gli Exallievi ad “essere ‘buoni cristiani e onesti cittadini’; a promuovere la dignità umana e l’identità della famiglia; a praticare la solidarietà all'interno dell'Associazione e fuori di essa, soprattutto a favore dei giovani più svantaggiati”.

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