Francia – “Promuovere la laicità e prevenire la violenza vuol dire educare al rispetto”
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29 Ottobre 2020

(ANS - Parigi) – L’atroce assassinio del professor Samuel Paty - così come l’odierno attentato avvenuto a Nizza - ha scosso la Francia e sollevato nuovamente la questione della laicità nel dibattito nazionale. Per don Jean-Marie Petitclerc, sacerdote salesiano francese e direttore della rete “Don Bosco Action Social” (DBAS), non è una questione da poco: si tratta di educare alla vera laicità, cioè al rispetto di tutti.

In un momento in cui il nostro Paese sta vivendo eventi drammatici - e come non pensare in primo luogo all’immenso dolore della famiglia e dei colleghi di questo professore di storia che è stato vigliaccamente assassinato mentre tornava a casa - la questione della laicità è tornata sulla bocca di tutti. Ma credo che ci siano due concezioni della laicità. La prima, che si ispira alla legge del 1905 ed è sancita dalla Costituzione della nostra Repubblica, stabilisce che lo Stato è garante della libertà di espressione e di pratica religiosa, che trova, certamente, il limite nel turbamento dell'ordine pubblico. La laicità è ciò che rende possibile la fratellanza, con tutti rispettati nelle loro convinzioni, siano essi credenti o non credenti. È una laicità intesa come armonia sociale.

Ma c’è anche una seconda concezione di laicità. Il laicismo. Apparve alla fine del XIX secolo, in un’epoca in cui la Chiesa cattolica esercitava un reale potere sulle menti. Riconosciamo che oggi non è più così. È una laicità, non di concordia, ma di lotta. I fautori di questa seconda linea vorrebbero sradicare, per così dire, il fattore religioso. Non si tratta più, quindi, delle istituzioni della Repubblica che garantiscono la libertà di ciascuno di esprimere le proprie convinzioni di fede, ma di proibire al loro interno qualsiasi forma di appartenenza ad una tendenza religiosa. E, per quanto paradossale possa sembrare, la laicità si è poi affermata come una sorta di ideologia antireligiosa, lontana dalla concezione della legge del 1905.

Educare alla vera laicità significa educare al rispetto di ogni persona, qualunque siano le sue convinzioni religiose o atee. Naturalmente, rispettare la persona non significa dover tollerare tutti gli atti che compie. Si può essere rispettosi della persona, pur essendo intolleranti degli atti di delinquenza o di violenza. Nell'esercizio della mia professione di insegnante ed educatore specializzato, credo di aver sempre saputo rispettare i giovani che ho accompagnato, anche quando li rimproveravo duramente per atti che consideravo inaccettabili.

Nello spirito di Don Bosco, la prevenzione della violenza passa attraverso l’educazione al rispetto. Se voglio insegnare ai giovani a rispettare gli altri, devo prima di tutto rispettarli. Se, nella nostra Repubblica laica vogliamo esigere che tutti i musulmani rispettino coloro che non condividono le loro convinzioni religiose - e in effetti la stragrande maggioranza di loro lo fa - dobbiamo prima rispettare le loro convinzioni, anche se non sono le nostre, e smettere di cercare a tutti i costi di profanare ciò che è sacro per loro.

Lo scopo della laicità è la concordia e non la divisione, la fraternità e non la frattura. Promuovere la laicità, prevenire la violenza, vuol dire educare al rispetto.

Fonte: Don Bosco Aujourdhui

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