RMG – Missionari salesiani: profeti, non messia
In evidenza

21 Ottobre 2022

(ANS – Roma) – A motivo della Giornata Missionaria Mondiale 2022, che si celebra domenica prossima, 23 ottobre, il Consigliere Generale per le Missioni, don Alfred Maravilla, offre una rilettura del messaggio rilasciato da Papa Francesco per quest’occasione.

Dopo la sua risurrezione, Gesù ordinò ai discepoli di andare, fare discepoli, battezzare e insegnare con la certezza che sarebbe stato sempre con loro (Mt 28,18-20). Il comando di Gesù a tutti i suoi discepoli ci porta a capire che con il battesimo ogni cristiano è un discepolo missionario inviato a testimoniare il Vangelo a tutte le persone, in ogni occasione. Infatti, la missione di testimoniare il Vangelo a tutti con parole e opere, in ogni ambiente di vita e di offrire loro il dono del battesimo, fa parte della nostra identità di cristiani.

L’apostolo Paolo è considerato il più grande missionario che ha fondato comunità cristiane in varie parti dell’Asia, a Roma e in Spagna. Ma questo significa che ogni cristiano è chiamato a essere un missionario fuori dal proprio paese? Atti 13, 2-3 potrebbe fornirci un indizio: “Mentre adoravano il Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: ‘Riservate per me Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati’. Poi, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li fecero partire”. Così, mentre tutti i cristiani dovrebbero avere l’ardore di condividere il Vangelo, alcuni sono chiamati a uscire dal loro Paese o dalla loro cultura, mentre altri sono chiamati a rimanere e a condividere il Vangelo nel loro Paese d’origine.

‘Missione’ deriva da una parola latina che significa “inviare”. Il missionario è colui che viene “inviato” per testimoniare, condividere, comunicare e proclamare il dono della fede e del battesimo. Il luogo non ha importanza. Potrebbe essere in qualsiasi continente o paese.

Nella Bibbia un profeta era colui che parlava in nome di Dio e con la sua autorità (Es 7,1). La sua missione è ricordare al popolo di Dio di essere fedele al suo impegno. Ogni missionario è un profeta, inviato a raccontare alle persone la salvezza di Dio attraverso Gesù Cristo.

Un missionario deve avere un cuore che vede dove c’è bisogno di amore e agisce in base ai bisogni immediati per rendere presente qui e ora l’amore di cui ogni uomo ha sempre bisogno: dare da mangiare agli affamati, vestire gli ignudi, curare e guarire i malati, ecc. Le nostre opere di carità non cercheranno mai di imporre la nostra fede agli altri. Un amore puro e generoso è la migliore testimonianza del Dio in cui crediamo e che siamo spinti ad amare. Il discepolo missionario sa quando è il momento di parlare di Dio e quando è meglio non dire nulla e lasciar parlare solo l’amore.

Un missionario è toccato dall’amore di Cristo, il cui cuore è stato conquistato da Cristo con il suo amore. (Benedetto XVI, Deus caritas est, 31, 33). Se un missionario non fa di questo la sua priorità, allora è solo un operatore sociale o un fornitore di servizi sociali, non diverso dalle varie organizzazioni umanitarie. Oggi la stragrande maggioranza delle persone associa immediatamente il lavoro missionario all’Africa, al lavoro sociale o alle foreste e alle giungle. Questa idea non è sbagliata, ma è troppo ristretta e non comprende pienamente tutto ciò a cui il missionario è chiamato. Inoltre, comporta il rischio che il missionario si preoccupi troppo di provvedere ai loro bisogni, come il messia che il popolo ebraico voleva fosse Gesù.

“Ripeto l’auspicio di Mosè per il popolo di Dio in cammino: ‘Fossero tutti profeti nel popolo del Signore!’ (Nm 11,29). Sì, fossimo tutti noi nella Chiesa ciò che già siamo in virtù del battesimo: profeti, testimoni, missionari del Signore!” (Papa Francesco, Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 2022).

In effetti i missionari salesiani sono profeti, non messia!

InfoANS

ANS - "Agenzia iNfo Salesiana" - è un periodico plurisettimanale telematico, organo di comunicazione della Congregazione Salesiana, iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Roma, n. 153/2007.

Questo sito utilizza cookie anche di terze parti, per migliorare l'esperienza utente e per motivi statistici. Scorrendo questa pagina o cliccando in qualunque suo elemento, acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di più o negare il consenso clicca il tasto "Ulteriori informazioni".