RMG – Una riflessione sul Rosario
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18 Ottobre 2017

(ANS – Roma) – Nel mese di ottobre, mese dedicato alla preghiera del Rosario, il Consigliere per la Regione Interamerica ha offerto sul settimanale “E-Service” dell’Ispettoria degli Stati Uniti-Est e Canada (SUE) un’interessante riflessione sul Rosario, la preghiera e la devozione mariana. Ne riportiamo qui una sintesi.

Dire il Rosario vuol dire lasciare la dimensione del tempo cronologico e ed entrare in un viaggio misterioso e senza tempo. È il percorso di chi vive quei momenti gioiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi del mistero di Gesù, in compagnia di Maria, che cammina con noi, ora, mentre prima camminava con Lui.

So che il Rosario non è una preghiera mariana nel senso di una preghiera “a” Maria. Sebbene la maggior parte delle parole siano indirizzate a lei, la benedetta fra le donne, esse sono destinate ad essere delle aperture ai misteri meditati, ai misteri che una volta Lei visse, i misteri della nostra salvezza, che sono senza tempo.

Maria dice il Rosario? Un tempo probabilmente avrei riso su questa domanda, come una mera ed eccessivamente pietistica possibilità teologica. Durante i miei anni passati nella parrocchia della Madonna del Rosario a Port Chester, e ancor più nelle mie molte escursioni a cappelle, chiese, santuari e basiliche mariane nella Regione Interamerica, ero inizialmente sbigottito da alcune espressioni di religiosità popolare - come quella di mettere rosari sulle statue di Maria.

Non si può sfuggire all'amore palpabile delle popolazioni latinoamericane per Maria. Sotto una moltitudine di titoli e apparizioni, Lei è veramente "la Madrecita", "la Morenita", "La Virgen". E nessuno s’imbarazza a darne fragorosa manifestazione:   processioni, santuari, tatuaggi della Guadalupana, magliette, gioielli…. E le statue di Maria con molti rosari nelle sue mani, per non dire del resto. “Che anacronismo!”, pensavo.

Ma poi mi sono detto “Aspetta! C'è qualcosa di più profondo qui”. Non è che Maria stia dicendo preghiere a se stessa. Ma ci sta dando un esempio, un invito, ad aderire a Lei nel ricordare quei momenti gioiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi della vita di suo Figlio, nostro Salvatore: per renderli presenti; per immaginarci o contemplarci nel viverli - in compagnia con Maria, ovviamente.

Come Lei all’epoca ha aiutato Gesù ad essere umano, così ora ci aiuta a diventare cristiani. I misteri della nascita di Cristo, della vita, della morte e della risurrezione non sono bloccati in 2000 anni fa. Vanno oltre i semplici momenti della storia: significano entrare e vivere il mistero adesso.

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