Vietnam – I Salesiani di Don Bosco in un Paese che cambia
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11 Aprile 2018

(ANS – Hanoi) – Negli ultimi anni sono giunti in Europa molti missionari salesiani originari del Vietnam. Oggi ci sono circa 330 Salesiani di Don Bosco nell’Ispettoria “San Giovanni Bosco”, che conta 33 comunità in Vietnam e due Mongolia. Il loro lavoro assume molte forme, ma tutte al fianco dei giovani.

In un contesto socio-politico oggi più favorevole che in passato per la Chiesa Cattolica, i Salesiani vietnamiti lavorano principalmente nelle parrocchie e nelle scuole professionali. Hanno iniziato aprendo parrocchie e, negli anni 2000, diversi centri di formazione per i giovani più poveri. Ogni nuova opera inizia in modo modesto. Quindi, gradualmente, in base ai finanziamenti e alle risorse, si sviluppa. La scuola “Don Bosco” di Phuoc Loc, avviata nel 1993, ora conta 700 studenti e permette ogni anno a 150 studenti di diplomarsi in meccanica automobilistica, meccanica generale o saldatura, grazie al lavoro di 40 insegnanti, tra cui 8 Figli di Don Bosco.

Questi centri spesso non hanno molte risorse, perché le rette sono volutamente basse. Gli allievi frequentemente risiedono nei convitti interni delle opere, perché sarebbe altrimenti troppo difficile per loro andare a casa ogni fine-settimana. I Salesiani, inoltre, spesso forniscono sostegno finanziario alle famiglie, a condizione che il giovane sia seriamente disposto a imparare. Il risultato finale è che per molti la scuola è una seconda famiglia.

Per far fronte alla mancanza di insegnanti qualificati, spesso i centri stringono rapporti di collaborazione con le aziende, in modo che i professionisti delle imprese vadano direttamente ad insegnare, ricevendo, in cambio, la certezza di avere tra i loro studenti i futuri lavoratori qualificati da assumere.

Le scuole professionali salesiani accolgono, inoltre, dei giovani migranti. Infatti, come in Italia ai tempi di Don Bosco, il Paese sta vivendo un forte esodo rurale: il 50% della gioventù vietnamita vive ora nelle aree urbane; molti vi sono giunti da fuori, alla ricerca di un lavoro. E quando questi ragazzi arrivano in una scuola salesiana, alle volte si trovano a più di 300 km dal loro villaggio natale.

Nel centro tecnico “Don Bosco” a Dong Thuan, in estate i Salesiani riescono a far assumere gli studenti come stagisti in alcune imprese partner. Lo spiega don Thomas Vu Kim Long, Direttore del centro: “Sono più bravi a lavorare che a stare a casa nell’ozio! E lavorano anche per guadagnare dei soldi per mantenersi gli studi. Si tratta di giovani in difficoltà: orfani, bambini appartenenti a minoranze etniche, con dei fallimenti scolastici alle spalle o che i genitori non hanno più i mezzi per educare. Alcuni non sono abituati alla disciplina della scuola. Ci impegniamo quindi a cercare attività che li interessino, in modo che stiano con noi e che possiamo aiutarli a diventare onesti cittadini e buoni cristiani”. In questo centro i Salesiani, incluso il Direttore, lavorano in fabbrica insieme a questi giovani.

Un altro centro significativo è la scuola alberghiera di Ho Chi Minh City, che offre corsi per diventare cuochi o camerieri. In un paese in cui affluiscono sempre più turisti, le esigenze del settore sono enormi. La scuola salesiana, sostenuta da una fondazione tedesca, ospita 40 studenti l’anno, tutti provenienti dalle classi povere di Ho Chi Minh, e li educa per tre anni.

Per l’Ispettore, don Joseph Nguyen Van Quang, i Salesiani oggi devono soddisfare nuovi bisogni. Innanzitutto nel Nord, dove, sebbene ci siano già 9 opere – parrocchie, centri giovanili, di avviamento al lavoro, di formazione… – c’è ancora molto da fare per i giovani e diversi vescovi hanno invitato i Salesiani a venire.

Fonte : Don Bosco Aujourd’hui

InfoANS

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