Polonia – I missionari sostenuti nella lotta contro Covid-19

26 Maggio 2020

(ANS – Varsavia) – “COVID – POMOC. Nie zostawmy ich samotnie” (Covid – Aiuto. Non lasciamoli soli) è il nome della campagna realizzata dalla Procura Missionaria Salesiana di Varsavia per sostenere l’impegno dei missionari salesiani a favore di chi sta più soffrendo per le conseguenze della pandemia da coronavirus. Al 21 maggio sono stati raccolti 199.555 zloty (circa 45mila Euro), denaro che in buona misura è già stato inviato direttamente ai missionari, i quali poi lo impiegano soprattutto per l’acquisto di cibo per chi è rimasto privo di risorse. Finora sono state aiutate già 18 presenze missionarie.

COVID-19 ha raggiunto ogni latitudine. La chiusura dei confini e l’introduzione delle restrizioni nei Paesi in via di sviluppo ha effetti ben diversi rispetto a dove è possibile effettuare scorte e forniture. Per questo tante gente teme più la fame del virus.

La situazione sta diventando molto pericolosa, soprattutto nelle aree più povere e abbandonate. La gente che vive nelle campagne, nelle foreste o nel deserto non può fare rifornimenti di cibo. Spesso sono persone che vivono alla giornata, che spendono per il cibo quello che guadagnano. Inoltre, non hanno acqua corrente, detergenti o medicine. I missionari di tutto il mondo stanno informando su quanto siano devastanti la combinazione del virus che diffonde e le restrizioni che sono state introdotte.

Don Michał Wziętek, salesiano, lavora in Zambia da 30 anni. A Makululu dirige una casa per i bambini di strada e una scuola. “Ci sono sempre più bambini di strada, e proprio loro sono quelli che soffrono di più a causa di COVID-19. La gente perde il lavoro, non ha denaro e perciò non fa più la spesa come prima. Per questo la maggior parte della gente di Makululu, che guadagnava da vivere con piccole vendite, adesso si trova in una situazione molto difficile. La fame cresce, è cominciata lotta per sopravvivere. La gente qui in Zambia, specialmente a Makululu, vive alla giornata, non ha risparmi, conti in banca, carte di credito… Se non guadagnano durante il giorno, non hanno niente da mangiare a casa. Qual è dunque la via d’uscita? Poiché i bambini non vanno a scuola, vengono inviati dai genitori per le strade ad elemosinare o vendere plastica, verdure o altre cose, sperando che la loro visione susciti la pietà dei passanti. Se un bambino non porta nulla a casa, non ci sarà cena, e andranno tutti a letto affamati”.

L’aiuto dei benefattori polacchi è arrivato in India, Bangladesh, Zambia, Madagascar, Camerun, Argentina, Liberia, Messico...

Don Paweł Kociołek lavora in Bangladesh. Ad oggi, a Joypurhat, ha distribuito 320 chili di riso, 160 chili di dal e 80 litri di olio a 80 famiglie che vivono nelle baraccopoli. Inoltre, ha procurato latte per i bambini ed ha aiutato la gente dei villaggi.

In Liberia, il cibo è stato distribuito alla popolazione della baraccopoli di Matami. Racconta don Krzysztof Niżniak: “Qui sono attivi tre salesiani, che hanno distribuito cibo ai più poveri. La situazione in Liberia è difficile. Hanno introdotto un lockdown rigido, dalle ore 15:00 non si può più andare da nessuna parte. Anche i salesiani devono stare attenti. I prezzi dei prodotti sono in costante aumento. Questo è pazzesco”.

L’aiuto salesiano ha raggiunto anche il Messico, dove opera il Salesiano Coadiutore Sebastian Marcisz: “Compriamo soprattutto riso, fagioli e mais, da consegnare poi a quelli che ne hanno più bisogno. La situazione è molto difficile, soprattutto nello stato di Oaxaca. La gente del luogo, indigeni che vivono in alta montagna, deve ora affrontare il problema dell’assoluta mancanza di cibo. Pertanto, questo aiuto, che grazie a voi possiamo offrire a queste persone, è davvero inestimabile per loro”.

Ci sono molte esigenze. Anche altri missionari informano delle situazioni difficili nelle loro missioni e chiedono aiuto. In questi giorni, suor Teresa, che lavora in Sudan, ha dato notizia sul peggioramento della situazione a Khartoum e nei campi profughi. “Le famiglie intorno a noi soffrono per la mancanza di cibo. È molto difficile acquistare qualsiasi cosa, perché tutto è molto costoso. Il grosso problema è il pane: o manca o è carissimo. Purtroppo ora è impossibile raggiungere i campi profughi nel deserto, dove in precedenza avevamo organizzato oratori per bambini e, soprattutto, fornivamo medicine e cibo. Soprattutto adesso le condizioni nei campi sono catastrofiche sotto tutti gli aspetti, le persone muoiono di fame. A volte qualcuno di loro riesce a raggiungerci, chiedendo aiuto, ma questo succede molto raramente, perché ci sono grandi problemi per i trasporti”.

La lotta contra il virus e le conseguenze delle restrizioni continua. Per questo è sempre necessaria la generosità di chi sostiene l’acquisto di prodotti alimentari e per l’igiene.

Ulteriori informazioni sulla situazione nei Paesi dove sono attivi i missionari salesiani e sulla campagna “Covid – Aiuto. Non lasciamoli soli”, si possono trovare sulla pagina del Centro Missionario Salesiano di Varsavia: https://misjesalezjanie.pl 

Centro Missionario Salesiano di Varsavia

InfoANS

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