Italia – Il restauro del mosaico nel Tempio Don Bosco a Roma: un motivo di speranza in questo periodo di difficoltà

02 Giugno 2020

(ANS – Roma) – Il mosaico dietro l’altare del Tempio Don Bosco a Roma, raffigurante San Giovanni Bosco in Gloria, circondato da santi e beati della Famiglia Salesiana, dopo un restauro durato diversi mesi, è stato restituito domenica scorsa, nella solennità di Pentecoste, ai fedeli della basilica romana dedicata al santo piemontese. Un evento del genere, ha evidenziato Gianpiero Palmieri, vescovo ausiliare del settore Est per la diocesi di Roma, “dona una speranza nuova in un momento così drammatico”.

La maestosa opera d’arte – 15 milioni di tesserine incasellate in 100 metri quadri di superficie – è stata presentata durante la celebrazione eucaristica del pomeriggio, presieduta per l’appunto da mons. Palmieri, alla presenza del parroco della basilica, don Roberto Colameo, e della sindaca di Roma, Virginia Raggi.

Quattro sono stati i verbi che il vescovo ha voluto sottolineare nell’omelia, “fondamentali e a cui tutti aspiriamo: ovvero respirare una nuova speranza, uscire, incontrarci e abbracciarci”. Soprattutto, ha aggiunto il vescovo ausiliare, “una speranza che arriva dalla Pentecoste e che ci fa sperimentare come vivere nella pienezza dello Spirito Santo” e che bene si può associare all’evento del restauro del mosaico di Don Bosco, come metafora per condurre una vita rinnovata nella fede.

“Un’opera d’arte preziosa, come preziosa è la storia della parrocchia e del quartiere – ha affermato l’on. Raggi nel suo saluto alla comunità alla fine della celebrazione –. Credo che non sia un caso ritrovarci qui, in questo luogo che è anche stato uno dei primi ad essere sanificato per poter permettere ai fedeli di partecipare nuovamente alle celebrazioni dopo il lockdown. Il restauro si unisce quindi a un momento dove siamo chiamati tutti a ricominciare, nonostante le difficoltà e le nuove regole”.

Un altro spunto da cui prendere esempio arriva, secondo la Raggi, dal “coraggio dei restauratori”. Nonostante le quindici milioni di tessere e i cento metri quadrati di spazio su cui lavorare, “non si sono sconfortati e si sono messi a lavoro. Lo stesso coraggio – ha concluso – a cui siamo chiamati tutti, per rimanere uniti come comunità e poter un giorno tornare alla normalità”.

Un momento, quello vissuto dall’intera comunità parrocchiale, di “estrema gioia e commozione”, ha commentato don Colameo. “La felicità di poter ammirare di nuovo il mosaico in tutta la sua bellezza – ha sottolineato – si unisce alla gratitudine verso tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo. Nonostante l’emergenza sanitaria in corso è stato possibile proseguire e concludere il restauro, un modo quindi per rimanere vicini ai fedeli e alla gente del quartiere”.

Quanto il mosaico di Don Bosco sia importante per la comunità della parrocchia a lui dedicata si è visto in occasione della celebrazione. Tutti i posti disponibili all’interno – in totale 200, il massimo consentito dall’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei Ministri – sono stati occupati e molti fedeli hanno seguito la celebrazione rimanendo, correttamente distanziati, sul sagrato antistante.

“Restituire l’opera proprio in questi giorni – ha concluso il parroco – significa anche essere grati ai molti parrocchiani che, nelle scorse settimane, sono stati generosi verso chi era ed è tuttora in difficoltà economiche”.

Salvatore Tropea

Fonte: RomaSette

InfoANS

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