RMG – Le attività salesiane con i minori a rischio apprezzate anche dalla “Fundamental Rights Agency”

15 Giugno 2020

(ANS – Roma) – La “Fundamental Rights Agency” (FRA), l’agenzia dell’Unione Europea per i diritti fondamentali, ha condiviso venerdì scorso, 12 giugno, un Tweet e un post su Facebook in cui definisce come “storie di speranza” le attività realizzate dalle Piattaforme Sociali Salesiane della Spagna (CEPSS) e di “Salesiani per il Sociale APS”, in Italia, per i giovani e minori nei servizi residenziali. “Cosa ha significato l’isolamento per Covid-19 per i giovani vulnerabili?” è la domanda che si è posta la FRA. La risposta, grazie alla partecipazione del “Don Bosco International” – che ha facilitato l’interazione con la FRA – ha portato l’agenzia europea ad evidenziare le buone pratiche salesiane realizzate in due dei Paesi più colpiti dai contagi del coronavirus.

Tutte le famiglie hanno dovuto adattarsi e imparare a vivere insieme nella situazione di isolamento, a casa, senza poter uscire. Ma che dire delle case famiglia e dei centri di accoglienza per minori?

Le Piattaforme Sociali Salesiane in Spagna contano 83 risorse residenziali di questo tipo: in tutti questi centri vivono circa 700 persone complessivamente. Durante il periodo di isolamento il loro lavoro è cambiato notevolmente e le squadre educative hanno dovuto affrontare una situazione imprevista e sconosciuta.

Negli appartamenti e nei centri dove gli educatori vivono con i giovani sono stati stabiliti degli orari ben precisi: “Abbiamo ritardato l’ora della sveglia, ma poi ci sono stati orari concordati per i pasti, gli orari di lavoro e di studio, il tempo libero e il riposo”, affermano gli educatori della Fondazione Principale delle Canarie.

“Il prolungamento delle ore di intervento ha portato più tempo per curare le conversazioni, per stare insieme. Abbiamo visto come alcuni hanno colto l’occasione per dare il meglio di sé e siamo stati costretti a lasciare le nostre zone di comfort, a cercare nuove risorse… Ci hanno fatto cambiare”, riflette José Carlos Rodríguez, Coordinatore del progetto residenziale “Casa Garelli Protección” della Federazione Pinardi, a Madrid.

“L’impegno e la creatività delle équipe educative sono stati fondamentali. Oggi più che mai si è visto che ‘Don Bosco’ è la casa di ragazzi e ragazze che non hanno un’altra casa, e i nostri colleghi sono per loro le braccia aperte di Don Bosco”, aggiunge Ignacio Vázquez, Direttore generale della “Fundación Don Bosco”, attiva in Andalusia, Estremadura e Isole Canarie.

Anche in Italia molti dei minori ospitati nei servizi di assistenza residenziale non avevano altri posti in cui andare, mentre altri rischiavano di tornare in una famiglia che non garantiva loro sostegno. I responsabili, gli educatori e gli operatori giovanili di “Salesiani per il Sociale APS” hanno tenuto aperti questi servizi residenziali e hanno preso tutte le precauzioni per evitare il contagio.

A Santa Severa, Palermo, Torre Annunziata… In molte diverse realtà “Salesiani per il Sociale APS” ha aiutato secondo le necessità: comperando igienizzanti, mascherine e guanti per mettere in sicurezza gli ambienti; rifornendo le case di tablet per favorire la formazione a distanza; e addirittura acquistando strumenti per permettere ai giovani lavoratori di proseguire la loro formazione e di produrre di mascherine per prevenire i contagi.

In questa fase di ripresa sanitaria e sociale in corso in Spagna e in Italia, i salesiani ribadiscono che per i bambini, i ragazzi e i giovani, specie quelli più vulnerabili, ci sono e ci saranno sempre.

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