Mali – Installati dei dispositivi per il lavaggio delle mani nelle scuole più vulnerabili, a contrasto della diffusione della pandemia

15 Luglio 2020

(ANS – Bamako) – Creare una cultura di cura dell’igiene, di lavaggio attento delle mani è uno dei modi per prendersi cura di sé in questo periodo di pandemia. Lo sostiene, con ragione, don Romeo Salami, Referente in Mali dell’Ufficio di Pianificazione e Sviluppo dell’Ispettoria Africa Francofona Occidentale (AFO), che ci tiene anche a ringraziare tutte le persone che collaborano alla campagna “Frente a la pandemia, Solidaridad Global” (Davanti alla pandemia, Solidarietà Globale).

Nelle ultime settimane l’attenzione globale della pandemia si è spostata dal cuore della vecchia Europa all’Africa, all'America Latina, agli Stati Uniti, alla Russia, all’India… L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) avverte che la pandemia sta accelerando ed è molto preoccupata per le conseguenze sanitarie e la povertà estrema che sta generando nei gruppi più vulnerabili.

I salesiani in Mali sono ben consapevoli che l’Africa rischia di soffrire molto duramente le conseguenze della pandemia e, per questo motivo, mirano a sostenere i giovani e le famiglie più vulnerabili con cui lavorano.

Così, nei centri educativi salesiani di Bamako, Sikasso e Touba, dove sono riprese le attività, sono stati installati anche dei dispositivi di disinfezione.

“L’installazione dei dispositivi per il lavaggio delle mani nei nostri Centri di Formazione Professionale a Bamako, Sikasso e Touba garantisce l’educazione dei più vulnerabili”, spiega don Salami.

I centri educativi dei Salesiani sono rimasti chiusi per mesi, ma recentemente il governo ha permesso la ripresa delle attività. “Grazie alla collaborazione di ‘Bosco Global’ siamo riusciti a rispettare le misure di sicurezza richieste nella maggior parte dei nostri progetti. Abbiamo distribuito mascherine ad ogni studente e a tutta la comunità educativa e sono stati messi a disposizione dei disinfettanti” aggiunge ancora il salesiano.

È vero che è molto difficile applicare le misure di protezione in un contesto di sovraffollamento, ma è necessario farlo, ed è urgente educare a farlo, dato che il virus può colpire chiunque. Inoltre, se è vero che chi ha una discreta posizione economico-sociale ha meno possibilità di esporsi al contagio, la domanda è: cosa succede in Mali dove la maggior parte della popolazione vive alla giornata, in ambienti sovraffollati, senza acqua e senza servizi igienici?

Don Salami è certo che le campagne di sensibilizzazione al rispetto delle misure di sicurezza siano fondamentali per contenere la pandemia.

“Stiamo lavorando molto duramente per sensibilizzare la popolazione sui rischi di contagio e sulle misure di protezione necessarie. Non è facile, nel contesto di povertà in cui lavoriamo. Ma non c’è scelta, dobbiamo tutti essere consapevoli della nostra responsabilità personale per fermare la pandemia”, conclude don Salami.

Fonte: Boscoglobal

InfoANS

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