È in questo scenario che nascono iniziative come quella di Tatiana Pesántez, un’insegnante dell’Unità Educativa Tecnico Salesiano - campus Carlos Crespi, a Cuenca, che è psicologa educativa terapeutica: ha dato vita a un personaggio chiamato “Pipo, la scimmietta maestra”. Il personaggio è nato durante la celebrazione della Giornata dei Bambini 2020 e poi è diventato il suo compagno di insegnamento nel corso di Religione e Dignità Umana.
In quell’occasione, per celebrare i bambini, l’istituzione aveva preparato un evento online e Tatiana era parte del gruppo delle animatrici. Fu allora che si ricordò che aveva una scimmia di peluche nel suo armadio e che era il personaggio ideale per l’appuntamento. Non ci pensò due volte, cominciò a preparargli un abito e inaspettatamente le venne in mente il nome “Pipo, la scimmietta maestra”.
Il peluche era una regalo d’infanzia che gli fece una sua zia, e già suo padre, Homero Pesántez, lo animava attraverso giochi e la modulazione di diverse voci. Per questo “Pipo” ha un forte valore affettivo per lei e ora lo mette al servizio dei suoi alunni di terza e quinta elementare, grazie a ciò che ha imparato da suo padre.
Data la grande accoglienza che ha avuto il personaggio, Tatiana ha deciso di fare dei video dove “Pipo”, in modo interattivo, presentava ogni lezione. Poi venne un’idea più ambiziosa: creare un teatrino nel quale avrebbe potuto rappresentare le storie del pupazzo, e per questo ha avuto il sostegno di Luis Curay, Direttore della scuola.
È così che Tatiana, insieme a Jessica Suqui e María José Flores, ha creato il primo spettacolo di burattini il cui tema era Don Bosco e il cui obiettivo era quello di insegnare a “Pipo” e ai bambini che vi assistevano come acquisire un cuore salesiano.
“Pipo è la mia vita quotidiana, non posso insegnare senza Pipo” racconta Tatiana, perché i suoi allievi ora chiedono di lui ad ogni lezione. Infatti, ora fa parte della sua metodologia di insegnamento, dato che attraverso uno stile costruttivista fa in modo che i suoi allievi apprendano attraverso i dialoghi che pianifica, con domande e risposte su argomenti come l’amore di Dio e il rispetto per la diversità e l’inclusione.
Allo stesso modo, la presenza del burattino ha risvegliato il desiderio dei bambini di imparare anche nella didattica a distanza, perché le lezioni sono momenti di gioia, divertimento e fraternità che permettono di imparare nuove conoscenze.
Pensando al futuro, Tatiana non vuole che “Pipo” torni nell’armadio quando riprenderanno le lezioni in presenza; continuerà ad essere il suo braccio destro per portare avanti un’educazione divertente ed efficace. La sfida sta solo nel trovare argomenti che “Pipo” possa affrontare con la sua curiosità, e trasferire quella conoscenza attraverso metodi che incoraggino l'interazione tra studenti e insegnanti.
Questa giovane insegnante lascia un grande insegnamento: gli ostacoli di questo momento non devono essere un impedimento ad andare avanti, ma vanno interpretati come un’opportunità sviluppare la creatività e migliorare l’insegnamento.
“Essere insegnante – conclude Tatiana – per me significa compiere una missione per costruire un mondo migliore, mano nella mano con Don Bosco, nello stile salesiano; un’educazione diversa, un’educazione che genera fraternità e gioia”.
Cristian Calderón,
Oficina Salesiana de Comunicación
