Sudafrica – Tra violenze e saccheggi, l’esempio da “onesta cittadina” della giovane Eurica

30 Luglio 2021

(ANS – Johannesburg) – Nelle scorse settimane il Sudafrica è stato scosso da manifestazioni e proteste, sfociate non di rado in violenze e saccheggi, a motivo dell’incarcerazione dell’ex Presidente Jacob Zuma e dell’insoddisfazione dei dimostranti verso la gestione della pandemia e delle sue conseguenze da parte della autorità. Ma se c’è chi si è lasciato andare a gesti di violenza inconsulta, c’è anche chi, motivato dalla sua fede e dagli insegnamenti appresi in oratorio, ha saputo dare una testimonianza d’impegno per il bene comune.

Eurica Mapule Mokaba è stata animatrice volontaria del Centro Giovanile Salesiano di Johannesburg. Ecco il suo racconto di ciò che è accaduto nella sua comunità di Orange Farm e su cosa ha fatto lei in risposta. “Un grande esempio di cosa intendiamo per ‘onesto cittadino’”, ha affermato il sig. Clarence Watts, SDB, Delegato di Comunicazione Sociale della Visitatoria Africa Meridionale (AFM).

Quando hanno saccheggiato i grandi magazzini Spar stavo guardando in TV scene di altri saccheggi in altri centri commerciali. Sentivo il rumore della folla da fuori, così ho deciso di andare a vedere di persona e ho trovato persone di tutte le età correre con bottiglie di alcolici, cibo… Mi si è spezzato il cuore.

Io abito a cinque minuti a piedi dalla Spar. Così, quando ho sentito di questo ragazzo che cercava volontari per riordinare e ripulire i magazzini, l’ho contatto, gli ho chiesto se potessi venire come volontaria e se fosse necessaria qualche certificazione – non volevo che la polizia mi scambiasse per una saccheggiatrice che andava a completare l’opera.

Il negozio saccheggiato ha sostenuto diversi progetti della mia comunità, ha sempre servito bene me e la mia famiglia e il personale è sempre sorridente e disponibile. Inoltre, attualmente sono disoccupata, quindi non avevo alcuna intenzione di stare a guardare il personale del negozio perdere anch’essi il loro lavoro a causa della follia o della malvagità di altre persone.

Essendo un’animatrice nella mia comunità ecclesiale, mi sono sentita chiamata a dare l’esempio. Così alle 9 del mattino sono andata con una scopa al centro commerciale.

Mentre andavo in giro con una scopa diretta alla Spar, diverse persone mi hanno fermato e non riuscivano a capire perché dovessi pulire io. Per alcuni il ragionamento è: se non l’ho rotto io, non lo aggiusto e non lavoro gratis. Non comprendono il concetto di volontariato, né l’idea di aiutare a plasmare una comunità migliore.

Ad ogni modo, dopo aver pulito il posto mi sono sentita molto meglio, e anche il personale del negozio mi è stato molto riconoscente.

C’è ancora molta strada da fare per educare le persone al volontariato, ad aiutarsi a vicenda, a smettere di saccheggiare, a non prendere ciò che non gli appartiene.

Quando sono tornata a casa a piedi, sporca, con la schiena dolorante, sono stata però piena di gioia e quelli che ho incontrato ora capiscono il concetto di aiutare la propria comunità e di aver cura di ciò che abbiamo”.

InfoANS

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